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SANITA'

Pugile riprende l'uso del braccio grazie a una clavicola in 3d

L'intervento, alle Molinette di Torino, è il primo in Italia e il secondo al mondo

Il pugile Max Mangione ha ripreso l'uso del braccio grazie a una clavicola in 3d

Il pugile Max Mangione ha ripreso l'uso del braccio grazie a una clavicola in 3d

Per la prima volta in Italia e la seconda al mondo, un uomo ha ripreso a muovere il braccio grazie a una clavicola personalizzata in 3D e a un trapianto di tendine, effettuato presso l’ospedale Molinette.

L'uomo si chiama Massimiliano un ex pugile amatoriale di 53 anni, ha sofferto per anni di una lussazione cronica della clavicola destra, causata da un trauma sportivo durante un allenamento. Questa condizione dolorosa non solo aveva compromesso la sua capacità di frequentare le palestre, ma aveva anche influenzato negativamente la sua funzionalità respiratoria. Inoltre, non poteva più lavorare a causa del dolore continuo. Nessun chirurgo se la sentiva di operarmi. Intervento troppo impegnativo". Numerose sedute di fisioterapia e gli esami diagnostici non avevano fornito alcuna soluzione duratura e definitiva. "Non respiravo più: spostavo, non in senso figurato, la clavicola con le mie mani. Al mio risveglio dopo l'intervento, finalmente, respiravo".

La svolta è arrivata presso le Molinette di Torino, dove un’équipe di Chirurgia toracica, diretta dal professor Enrico Ruffini, ha effettuato un intervento innovativo e rivoluzionario. Utilizzando una clavicola in titanio creata tramite stampa 3D dall'azienda Osteobionix, i medici hanno realizzato un modello identico all’articolazione del paziente. Questo modello ha permesso di forare con precisione sia la clavicola che lo sterno, garantendo il perfetto riallineamento delle ossa.

L'operazione, durata circa cinque ore, ha incluso anche il trapianto di un tendine fornito dalla Banca dei Tessuti Muscolo Scheletrici dell’ospedale CTO, per assicurare la stabilità dell'articolazione. L'équipe chirurgica era composta dai chirurghi toraco-polmonari Francesco Guerrera, Paolo Lausi, Stefano Ganio e Paraskevas Lyberis, insieme all'anestesista Giulio Luca Rosboch e al personale infermieristico dedicato. "Siamo soddisfattissimi. Essendo il primo intervento volevamo fosse eseguito a regola d'arte: laboriosa la progettazione. Tecniche innovative ma con molto meno rischio di contrarre infezione per il paziente" dichiara il chirurgo Lyberis.

Il successo dell'operazione è stato evidente già nel periodo post-operatorio: la mobilità del braccio del paziente è stata completamente ripristinata, permettendogli di tornare alle normali attività quotidiane senza dolore e limitazioni. Questo intervento rivoluzionario non solo ha cambiato la vita di Massimiliano, che potrà tornare a lavorare e fare sport, ma apre nuove prospettive per il trattamento di patologie simili, offrendo speranza a molti altri affetti da condizioni simili. "Vorrei elogiare l'equipe, sono davvero grato a tutti. Anche dal punto di vista umano." dichiara Massimiliano.

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