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LA TRAGEDIA

Geometra investito e ucciso da un macchinario sul cantiere ferroviario

I sindacati: «Un anno dopo la tragedia di Brandizzo, piangiamo di nuovo una morte su un binario»

Geometra investito e ucciso da un macchinario sul cantiere ferroviario

Foto di repertorio

Grave incidente sul lavoro in zona Vicolo Pozzo a Meina, in provincia di Novara, dove un geometra di 56 anni ha perso la vita, schiacciato da un macchinario mentre stava lavorando in un cantiere ferroviario della linea Milano-Domodossola. Sul posto, intorno alle 12 di oggi, è subito arrivato il personale del 118 per i soccorsi ma per l'uomo non c'è stato nulla da fare.

La vittima si chiamava Carlo Malettaera nato nel 1967 e viveva a Cercino, in provincia di Sondrio. Il cantiere, che si trova all’ingresso Nord della galleria che passa sotto Villa Faraggiana, era stato affidato da Rfi a una impresa di Milano, la Luigi Notari spa, che ha subappaltato parte degli interventi a un raggruppamento di imprese che ha come capogruppo la Quadrio Gaetano Costruzioni spa di Morbegno, in provincia di Sondrio. La Procura di Novara ha già aperto un’inchiesta per chiarire le cause dell’incidente e capire se Maletta stesse lavorando in condizioni di sicurezza mentre il mezzo era in movimento e se fosse stato avvertito della sua uscita dalla galleria.

Con una nota Rfi ha voluto esprimere la sua posizione dopo la tragedia: «Rete Ferroviaria Italiana esprime il proprio cordoglio e la vicinanza ai familiari dell’operaio di una ditta appaltatrice, deceduto su un'area di lavoro lungo la linea ferroviaria Milano-Domodossola, interrotta alla circolazione dal 9 giugno per interventi infrastrutturali. La dinamica di quanto accaduto è al vaglio delle competenti autorità alle quali Rfi sta offrendo la più ampia collaborazione. Sono in corso verifiche anche da parte nostra».

Immediata la reazione dei sindacati di categoria: «Un anno dopo la tragedia di Brandizzo ci troviamo nuovamente a piangere per una morte su un binario - considera Cgil Novara - In attesa di avere maggiori informazioni rispetto a quanto accaduto, trasformiamo il dolore in quell’impegno quotidiano che esercitiamo attraverso manifestazioni, scioperi e nella recente campagna referendaria: perché di lavoro non si può morire! Non è una società civile quella in cui continuiamo a registrare morti, infortuni e malattie professionali: occorre che lo sdegno che animerà quanti verranno a conoscenza dell’accaduto venga trasformato in senso di responsabilità da parte di tutti (lavoratori, imprese e istituzioni) per il rispetto delle norme volto a impedire quelle che impropriamente vengono chiamate “morti bianche”». Lo stesso sindacato ha organizzato una grande assemblea nazionale di lavoratori e delegati che si intitolerà proprio "Brandizzo, un anno dopo" e si terrà venerdì a Vercelli.

Saranno presenti, tra gli altri, il segretario generale della Fillea, Alessandro Genovesi e il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini

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