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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Mattarella in visita privata nel paese delle ciliegie all'Eremo di Pecetto incontra Ernesto Olivero

Incontro strettamente riservato tra i due, dopo l’inaugurazione dell’Eremo nel 2017

Insieme

Sergio Mattarella ed Ernesto Olivero

Si è tenuta questa mattina, la visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all'Eremo dei Camaldolesi a Pecetto, da qualche tempo gestito dal Sermig di Ernesto Olivero che ha dato il benvenuto alla prima carica dello Stato. Una visita improvvisa e strettamente privata.

La visita 
Una visita privata, segnata solo dall’intimità di quell’amicizia di lungo corso che lega il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il fondatore del Sermig Arsenale della Pace, Ernesto Olivero. I due si sono dati appuntamento all'Eremo dei Camaldolesi di Pecetto. Un luogo di pace e di silenzio, dove sorge l’Arsenale dell’Armonia dedicato a Madre Teresa di Calcutta. Lontano dal clamore della sede principale del Sermig di Porta Palazzo (e dagli sguardi indiscreti) i due amici hanno potuto passare un’oretta insieme. Nessun annuncio, nessun segnale che lasciasse presagire l’arrivo del Capo dello Stato nel paese delle ciliegie. Gli abitanti della zona hanno iniziato a insospettirsi solo quando hanno visto una serie di macchine e moto delle forze dell’ordine prendere possesso del piazzale antistante l’Eremo. Da lì a poco sarebbe arrivato il Presidente.

L'incontro è stato concordato al telefono direttamente tra Mattarella e Olivero. Il primo ricordava l’Eremo di Pecetto dal momento che aveva preso parte all’inaugurazione nel 2017. «Hanno scelto di incontrarsi qui anche per questioni organizzative» spiegano dal Sermig. Da giorni si rincorrono le voci di un peggioramento delle sue condizioni di salute. Ipotesi scacciata categoricamente dagli uomini e le donne del Sermig. Lo raggiungiamo al telegono e bastano poche parole, seppur stanche, per riconoscere l’Olivero di sempre. L’amico del Presidente.

Quando l’auto e la scorta di Mattarella lasciano il piazzale su Pecetto inizia a piovere. Da lì a poco Mattarella decollerà per tornare a Roma. Una visita brevissima, che pure ha lasciato molto «contento» il fondatore del Sermig, che è rimasto all’Eremo ancora per qualche ora prima di tornare alle sue attività torinesi. Poco altro si sa dell’incontro tra i due, se non che è stato segnato come d’abitudine da una profonda amicizia.

L'Eremo e l'Arsenale dell'Armonia 
Nel dicembre 2004 la Fondazione Sermig ha ricevuto in donazione dai Padri Somaschi la proprietà denominata “Torre dell’Eremo” composta da 34.700 mq di terreno agricolo e boschivo e da un fabbricato di 900 mq. Con l’aiuto dei giovani che frequentano l’Arsenale della Pace di Torino sono stati ripuliti il terreno ed il bosco per far spazio alle nuove piantagioni autoctone e ad un frutteto. Un gruppo di professionisti ha realizzato gratuitamente il progetto di ristrutturazione del fabbricato e l’ampliamento. Sono seguiti anni di lavori e di ristrutturazione. Dal 5 settembre 2016 poi un nuovo tassello si è aggiunto al mosaico di azioni portate avanti dal Sermig. La Torre dell’Eremo è diventato Arsenale dell’Armonia ed è la casa di una piccola comunità che vi abita stabilmente. Nelle stanze realizzate al primo piano è stato accolto il progetto “Vita ai bambini”, un progetto residenziale rivolto ai bambini affetti da gravi patologie. «Per la maggior parte si tratta di ragazzi stranieri che vivono nei Paesi più poveri dell’Europa dell’Est, dell’Asia Centrale e del Sud America, in zone dove non esistono strutture ospedaliere in grado di curare la loro malattia» fanno sapere dall’Arsenale. I bambini sono seguiti da associazioni internazionali che lavorano nell’ambito della tutela dei diritti dei malati, in particolare con Lifeline Onlus e Atmo Onlus, e dai Servizi Sociali degli Ospedali, tra cui spicca l’Ospedale infantile Regina Margherita di Torino. Oltre alle donazioni di sostenitori e amici, l’Arsenale dell’Armonia si sostiene attraverso la produzione, la vendita e la commercializzazione dei prodotti alimentari e dolciari. «I nostri biscotti sono straordinari» raccontano i volontari. «Anche il gelato è assolutamente da provare».

(SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE L'AMICO REPORTER PIERO)

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