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Burocrazia crudele: al disabile multato sul treno è vietato pagare la sanzione ridotta

Il minorenne aveva dimenticato l'abbonamento a casa e ha dovuto pagare l'intera sanzione. La protesta della mamma: «Disabili penalizzati»

Ai disabili multati sui treni è vietato pagare la sanzione ridotta, sono costretti a sborsare l'intera cifra.
La denuncia di quella che appare un'ingiustizia "figlia" di una burocrazia cieca, arriva dalla mamma di un ragazzino che è stato multato da un controllore sulla Sfm1, meglio nota come la Canavesana, nella tratta tra Settimo Torinese e Volpiano, in provincia di Torino. La mamma non protesta per la multa «non aveva il biglietto perché aveva lasciato a casa il portafoglio e non se n'era accorto» ma contesta tutto quello che è avvenuto dopo l'arrivo a casa del verbale. «Abbiamo passato due giorni d'inferno tra telefonate e giri per biglietterie - racconta - per cercare di capire dove e come pagare la multa ridotta, essendo lui in possesso di abbonamento». Alla fine, l'amara scoperta: «Il suo non è un "regolare" abbonamento ma una carta bianca alla mobilità, data dalla Regione Piemonte alle persone che presentano un'invalidità/disabilità. Non viene considerato abbonamento quindi devo pagare per intero la multa di 60 euro».
Insomma, invece di favorire i disabili, la burocrazia finisce per penalizzarli. «Sia ben chiaro - puntualizza ancora la mamma - si contesta la modalità e non il verbale, essendo mio figlio comunque in torto per non essersi accertato di avere con sé il portafoglio. Infatti chiedo di pagare la "multa ridotta" come da regolamento ma non mi è consentito. Forse è il caso di rivedere un pochino la procedura, intanto perché è assurdo attendere più di un mese per il verbale con spese di spedizione aggiunte e poi perché si potrebbe rilasciare un foglietto nell'immediato che permetta anche di poterlo contestare subito. Rimane poi da chiarire perché una persona con regolare documento di circolazione emesso dalla Regione Piemonte per persone con invalidità, possa circolare regolarmente sui treni ma non risulti possessore di abbonamento». 
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