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il delitto

Imprenditore morto dopo una lite. Perché l'hanno ucciso? I soldi degli affitti dietro l'omicidio

Tre denunce per la morte di Gianfranco Trombadore. L'uomo commerciava pallet e pellet ed era il fratello dell'ex sindaca

Gianfranco Trombadore aveva 55 anni ed è morto nella sua ditta a Brusasco

Gianfranco Trombadore aveva 55 anni ed è morto nella sua ditta a Brusasco

Avrebbe compiuto 56 anni tra pochi giorni. Ma ha perso la vita cadendo e sbattendo la testa nel cortile della sua azienda. Il tutto dopo una lite su cui dovranno fare luce i carabinieri, che hanno denunciato tre persone per omicidio preterintenzionale. Tragedia a Brusasco, dove è morto Gianfranco Trombadore, il “re del pallet” perché nel comune era titolare della Trombadore, azienda leader in acquisto, vendita e trasporto di pallets.

La lite e l’omicidio
Una morte avvenuta in circostanze misteriose. Trombadore, 55 anni, era al lavoro nella sua azienda di via Verrua Savoia, quando intorno alle 18.30 ha avuto un acceso diverbio. Non con un vicino di casa (come inizialmente era stato ipotizzato) e nemmeno con dei dipendenti della sua società. Ma con degli estranei, di nazionalità albanese, che si sono presentati nella ditta per affrontarlo. Il motivo? Le indagini dei carabinieri di Chivasso si stanno concentrando su possibili debiti per l’affitto di alcune case. L’imprenditore avrebbe (il condizionale è d’obbligo) affittato delle case proprio alle persone che ieri nel tardo pomeriggio si sono recate nella sua azienda. Di mezzo ci sono infatti dei debiti, forse contratti dai tre accusati dell’omicidio. Ne è nata una discussione, poi Trombadore è caduto, ha sbattuto la testa ed è morto. Inutile ogni tentativo di rianimazione. Chi ha partecipato alla lite è stato portato in caserma. Compreso un testimone oculare, bengalese, che tramite l’interprete ha raccontato quello che aveva visto. In serata, la svolta, con le tre denunce.

Chi era la vittima
Sposato con una brasiliana, Giuseppe Trombadore lascia tre figlie, tutte minorenni. Grande appassionato di arti marziali (era infatti cintura nera di karate), era nato in Svizzera, a Basilea, il 17 agosto 1968. Quindi, tra pochi giorni sarebbe stato il suo 56esimo compleanno. Tra le prime persone ad accorrere nell’azienda di Verrua Savoia dopo il tragico fatto c’era Luciana Trombadore, la sorella dell’imprenditore nonché sindaca di Brusasco fino al 2021. «Mi ha chiamata mia nipote e sono corsa subito qui», raccontava ieri Luciana Trombadore, ancora visibilmente sotto shock. Sul luogo della tragedia c’era anche Gilma Alves Moura, la moglie dell’imprenditore 55enne (i due si sono sposati nel 2005 e hanno avuto tre figlie femmine). Davanti al cancello dell’azienda, mentre il corpo dell’imprenditore veniva portato via e la scientifica eseguiva i rilievi, si era radunato anche un capannello di persone. «Non riesco a credere a quello che è successo. Gianfranco lo conoscevamo tutti, era una brava persona e un grande lavoratore. Ci siamo sentiti il giorno prima, doveva portarci dei pallets», raccontava una donna, residente a Brusasco. La ditta di Trombadore era stata fondata nel 1987 e nel 1992 era diventata Snc. Trombadore guadagnava bene, il lavoro non mancava mai. Oltre a lavorare nella sua ditta, affittava case. E ne avrebbe affittate anche a coloro che ora sono stati accusati del suo omicidio.

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