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il dramma

Campo nomadi al Regina Margherita dopo la morte di Esmeralda. E la mamma è indagata

Roulotte e camper hanno invaso il piazzale dell'ospedale. Lunedì l'autopsia sul corpo della bimba

I nomadi arrivati al Regina dopo la morte della piccola Esmeralda

I nomadi arrivati al Regina dopo la morte della piccola Esmeralda

Hanno invaso piazza Polonia con camper e roulotte. Ci resteranno fino a fine settimana, fino a quando non verrà eseguita l’autopsia sul corpo di Esmeralda. E’ diventato un campo nomadi l’ospedale Regina Margherita, brulicante di rom. Almeno cento, nel piazzale dell’Infantile, sorvegliati a vista dal Reparto mobile della polizia. C’è la famiglia Salkanovic, inclusi Luca e Cristina, papà e mamma di Esmeralda. Quest’ultima, è finita sotto indagine da parte della procura, per cooperazione colposa in omicidio stradale e abbandono di minore. Secondo la procura, infatti, Cristina Salkanovic non era con la figlia durante l’investimento, ma si trovava nel camper. La bimba era stata travolta al San Giovanni Bosco dall’auto guidata da una dipendente dell’ospedale, anche lei indagata. Soccorsa prima al presidio di piazza del Donatore, Esmeralda è stata trasferita al Regina Margherita. Dove è deceduta, a mezzogiorno.

Dopo la morte di Esmeralda, la tensione è salita alle stelle. Ne ha fatto le spese Maurizio Bosio, fotografo, aggredito dai parenti della bambina e finito al Cto col setto nasale rotto. E se l’altro ieri i Salkanovic stazionavano fuori dal Regina dal lato di via Ventimiglia, adesso occupano piazza Polonia, ingresso principale dell’ospedale. Dove ci sono i chioschi e dove la gente arriva a parcheggiare l’auto per fare visita ai parenti malati. Un’occupazione che al momento non fa registrare le tensioni dell’altro ieri (e di lunedì al San Giovanni Bosco). I parenti volevano vedere Esmeralda, ma è stato loro negato. Lunedì ci sarà l’autopsia, fino a quel giorno i nomadi non lasceranno la piazza.

E nei prossimi giorni, forse già da oggi, arriveranno ancora altri veicoli. Perché i Salkanovic hanno parenti anche fuori dal Piemonte, per la precisione in Veneto. La famiglia della bimba morta arriva invece dal campo di strada dell’Aeroporto. Accampamento noto negli anni passati per il fenomeno dei roghi e dei fumi tossici. I Salkanovic erano un nucleo storico di quel luogo (tra loro c’era il “boss” Sadko Salkanovic, morto nel 2015). Sono “khorakhané”, frangia del popolo rom musulmana. Dopo essere stati allontanati da Strada dell’Aeroporto, papà e mamma di Esmeralda sono andati prima in via Sospello e poi in corso Cincinnato. Qui sostano nei camper dove c’è il mercato rionale. Lunedì, erano al San Giovanni Bosco perché lo zio di Cristina Salkanovic era ricoverato per un infarto. Quando è successo l’investimento, c’è stata tensione e sono arrivati i carabinieri.

Mentre da due giorni il Regina è presidiato dalla polizia. Due blindati, per un totale di una ventina di uomini. I nomadi invece sono almeno cento ma appunto nei prossimi giorni potrebbero aumentare. Subito dopo la tragica fine della bimba, si è anche accesa una polemica politica. Regione contro Comune, poi Salvini ha attaccato i servizi sociali. Aizo, associazione per la difesa di rom e sinti, chiederà a settembre «un incontro con le istituzioni anche in virtù delle nuove linee di indirizzo date dalla Regione».

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