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la storia

Liliam, ex vittima di tratta, picchiata dal compagno violento: «Voleva strangolarmi»

La donna, divenuta simbolo della lotta contro la violenza di genere, racconta il suo incubo: «Sui social sono stata attaccata»

Liliam Altuntas. A destra, i segni sul collo della donna

Liliam Altuntas. A destra, i segni sul collo della donna

Un incubo che ritorna, per una donna che di incubi ne ha vissuti fin dalla tenera età ed è diventata anche una figura simbolo della lotta contro la violenza di genere. Liliam Altuntas è ancora sotto shock. La sua voce è rotta dal pianto: «Potevo essere un’altra vittima di femminicidio, sono fortunata a raccontare cosa mi è successo». Un racconto che riguarda una violenza, che Liliam ha subìto dal suo compagno (ora diventato ex). La donna mostra dei vistosi lividi al collo, risultato di una “discussione” che si è animata un po’ troppo tra le mura domestiche. Una relazione, quella di Liliam, brasiliana, che durava da oltre un anno con un uomo di nazionalità turca. Rose e fiori, all’inizio, poi le cose sono cambiate in peggio. «Mi proibiva di uscire e di vedere le mie amiche, mi controllava il telefono, non potevo più vivere», ammette. Fino a quando, un paio di sere fa, una lite in casa è degenerata. «Stavamo discutendo per una multa, ad un certo punto mi ha afferrata per la gola, voleva strozzarmi, ho quasi perso i sensi». Liliam Altuntas ha denunciato l’uomo alla polizia. Ma come lei stessa ammette, quella denuncia avrebbe dovuto farla prima. «Speravo che cambiasse», rivela. Così non è stato.

Ma Liliam Altuntas, le violenze e le vessazioni degli uomini le conosce purtroppo molto bene. Nata in una famiglia povera e cresciuta in strada a Recife, metropoli brasiliana che conta un milione e 600mila abitanti, già vittima di abusi in famiglia, Liliam era finita in Germania, a Düsseldorf, venduta da un gruppo criminale che faceva affari sulla pelle di ragazze giovanissime. E la giovane Liliam per qualche anno è stata costretta a vendere il proprio corpo all’interno di una “casa chiusa” di Düsseldorf. Per fortuna, da quell’incubo era riuscita a fuggire, finendo in una comunità e poi ritrovando una nuova vita a Torino. Città che l’ha adottata e dove ha potuto realizzare il suo sogno di sempre: fare la pasticcera. Eppure il suo passato non l’ha certo scordato, e anzi lo ha raccontato in un libro, “I girasoli di Liliam”.

Ora l’incubo si è di nuovo materializzato, stavolta sotto le sembianze di un uomo violento. Maltrattamenti che, a detta di Liliam, andavano avanti da quasi un anno, per la precisione da ottobre 2023. Oltre a fare denuncia alla polizia, la donna (che nel corso degli anni si era rifatta una vita e oggi ha cinque figli e un nipote) si è rivolta a Rete Dafne, che offre supporto giuridico e psicologico alle vittime di reato. E ha trovato il coraggio di denunciare il suo ex. Ma non nasconde l’amarezza, che rivela raccontando un episodio: «Ho parlato di quello che mi è successo sui social. Mi aspettavo comprensione, e invece sono stata attaccata. Mi scrivevano “Cosa hai fatto per meritarti le botte?”».

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