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Il caso

Alessia, la regina delle truffe che inganna i giovani dottori. E non solo loro...

La ragazza continua a mietere vittime in zona Molinette: «Volevamo solo aiutarla»

Alessia, la regina delle truffe che inganna i giovani dottori. E non solo loro...

«Era sola, disperata perché era rimasta senza benzina: mi sono sentito in dovere di darle una mano» ammette, più deluso che arrabbiato, un giovane medico delle Molinette. Perché è proprio sulla pietà che fa presa Alessia, la 28enne che da mesi colpisce a raffica nella zona degli ospedali. E le sue vittime preferite sono proprio i dottori, che per indole sono forse più portati ad aiutare il prossimo. Soprattutto se dice loro di essere in difficoltà: «Al momento, però, sono solo accuse che dovranno essere dimostrate» la difende l’avvocato Andrea Giovetti.

Si sa per certo, infatti, che la ragazza ha dei precedenti penali e che ogni giorno “parte all’attacco” per convincere chi vive o lavora vicino alle Molinette, al Cto e al Regina Margherita. Gli episodi sono continui, solo negli ultimi tre giorni tre persone hanno raccontato di essere caduti nel tranello. E polizia e carabinieri hanno raccolto decine di nuove denunce.

La storia della giovane truffatrice era emersa all’inizio di maggio, quando ci era cascato un giovane medico, Simone Pizzini. Il quale aveva accettato di raccontare su queste pagine la sua disavventura con Alessia: «Diceva che doveva arrivare fino a Pinerolo, che era rimasta senza benzina e che il distributore non le prendeva il bancomat. Stava girando a chiedere 20-30 euro per arrivare fino a casa. Io sono stato “sfortunato”, avevo solo una banconota da 50 e gliel’ho data».

Non si è reso conto che non avrebbe più rivisto i suoi soldi? «Continuava ad assicurarmi che me li avrebbe restituiti subito con Satispay, le ho detto di farlo davanti a me e lei mi ha mostrato un messaggio sul telefono in cui si diceva che l’Unicredit aveva inviato i soldi via bonifico». È bastato a convincere il medico: «Continuava a dirmi “Sei un angelo, stai tranquillo che adesso i soldi ti arrivano”. Mi ha anche dato il numero di telefono e mandato una foto della sua carta d’identità».

Peccato che i 50 euro non siano mai rientrati. Ma è solo un caso di tanti, sempre con metodi simili: nelle ultime settimane sono arrivate segnalazioni di persone truffate dalla stessa persona, una volta incinta e una volta disperata perché la sorella aveva avuto un incidente. Doveva andare a Pinerolo, ad Alba, a Bra. Diversi travestimenti e diverse mete, stesso obiettivo: fare pena alle sue vittime e spillare loro qualche banconota. Arrivando addirittura a convincerli a prelevare allo sportello bancomat: «A me ha anche fatto sentire l’audio di suo papà preoccupato, che lei ha tranquillizzato perché aveva trovato me» aggiunga un altro medico truffato, che chiede di rimanere anonimo. E aggiunge: «Quando ne ho parlato con una collega, mi ha detto che l’aveva incrociata il giorno prima». Nelle stesse ore, ha “strappato” soldi ad altri due passanti: «Era convincente al 100%, era impossibile capire che fosse tutto falso» racconta uno. L’altro, Gianluca Cipriano, si sfoga: «Io, in buona fede, ho cercato di darle una mano».

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