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Salute & benessere
27 Settembre 2024 - 13:47
Bisogna misurarla con regolarità
L'ipertensione è una delle condizioni più diffuse a livello globale e rappresenta un grave fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari. La dottoressa Elisa Stefanini, cardiologa presso l'IRCCS, ha spiegato che "l'ipertensione è una delle patologie più riscontrate in ambito medico, colpisce tutte le età, ma l'incidenza cresce con l'avanzare degli anni.
I valori di pressione arteriosa considerati normali sono al di sotto di 130/85. Quando si superano questi livelli, si parla di pressione alta. "L'ipertensione clinicamente rilevante inizia con valori superiori a 140/90", spiega la dottoressa Stefanini. "A seconda della gravità, si possono adottare diverse strategie terapeutiche, dalle modifiche allo stile di vita alla terapia farmacologica, che diventa imprescindibile quando i valori superano i 160/100, o anche con valori inferiori in presenza di altri fattori di rischio".
Per chi è in terapia, è fondamentale monitorare regolarmente la pressione. "Misurare la pressione a casa un paio di volte alla settimana aiuta a controllare l'efficacia del trattamento", consiglia l'esperta. In caso di valori fuori norma o di cambiamenti nella terapia, il monitoraggio deve essere più frequente, arrivando alle misurazioni quotidiane. È preferibile misurarla al mattino e alla sera, in un ambiente tranquillo, utilizzando dispositivi elettronici.
Se non trattata o controllata, l'ipertensione può portare a gravi complicazioni multiorgano. "Le patologie cardiovascolari, come aritmie, infarto e scompenso cardiaco, sono tra le conseguenze più comuni", sottolinea la cardiologa. Oltre a queste, l'ipertensione aumenta il rischio di ictus.
Non esiste una singola causa alla base dell'ipertensione, ma diversi fattori contribuiscono a svilupparla, tra cui la predisposizione genetica, un'alimentazione ricca di sale, lo stress e patologie renali. Le alterazioni ormonali possono anch'esse giocare un ruolo.
Uno degli aspetti più insidiosi dell'ipertensione è che spesso è asintomatica, il che rende essenziale sottoporsi a controlli regolari già a partire dai 18 anni. Quando i sintomi si manifestano, possono includere stanchezza, mal di testa, epistassi e gonfiore alle gambe. In casi avanzati, i pazienti possono sperimentare respiro difficoltoso e dolore toracico, segni di danni multiorgano.
Per i pazienti che si trovano nelle prime fasi di ipertensione, la prima linea di difesa consiste nel migliorare lo stile di vita. Attività fisica regolare, una dieta equilibrata con un basso consumo di sale e grassi saturi, la riduzione del consumo di alcol e l'eliminazione del fumo sono tra i consigli principali. Tuttavia, se la pressione supera i 160/100 o in presenza di altri fattori di rischio, è necessaria una terapia farmacologica. I farmaci più comuni includono ACE-inibitori, sartani, calcio-antagonisti e beta-bloccanti, spesso in combinazione tra loro, ma sarà il medico a prescriverli.
Infine, un aspetto importante riguarda le differenze di genere. "L'ipertensione è un problema anche femminile", spiega la dottoressa Stefanini, "con una prevalenza crescente nelle donne dopo la menopausa o in seguito a gravidanze. Studi recenti indicano che nelle donne il danno d'organo può insorgere più precocemente, rendendo necessari lo screening". L'ipertensione è una minaccia silenziosa che può colpire chiunque, ma con uno stile di vita sano e un monitoraggio regolare, è possibile prevenirla.
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