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A Carignano

Dramma in famiglia: prende a martellate la moglie, poi si butta dal balcone

A quanto risulta, ha colpito la donna mentre dormiva. Sul gesto indagano i carabinieri

Il martello

Foto d'archivio

Non si sa cosa sia scattato nella testa di Valter Garnero, capo dell’ufficio tecnico del Comune di Carignano. Non si sa cosa lo abbia spinto a impugnare un martello, colpire sua moglie Cristina Pentenero e poi lanciarsi nel vuoto dal balcone al terzo piano del loro appartamento, al civico 57 di via Umberto I, a Carignano: «Sono persone così a modo, non mi so spiegare un gesto del genere» ripete più volte Marco Occhetti, che conosce la coppia da anni ed è stato uno dei primi a soccorrere entrambi.

Ora i carabinieri stanno provando a trovare una risposta a quanto successo poco dopo le 7 di ieri mattina mentre il 60enne Garnero lotta tra la vita e la morte all’ospedale Cto, dov’è stato trasportato in elisoccorso. Invece la moglie non è in condizioni gravi: la 53enne, anche lei dipendente comunale (all’ufficio Anagrafe), ha riportato solo ferite superficiali ed è stata medicata all’ospedale Santa Croce di Moncalieri.

Al momento la versione della donna è l’unica in mano ai militari, che indagano coordinati dal pubblico ministero Alessandro Aghemo: stando a quanto emerso, la signora stava dormendo nella camera da letto dell’appartamento, al terzo piano del palazzo dove la coppia viveva praticamente da quando è arrivata la loro bambina (che oggi ha 16 anni). Ed è lì che Pentenero avrebbe subito l’aggressione da parte del marito: lui l’ha colpita con un martello ma l’ha presa soltanto di striscio. Poi è uscito sul balcone, dove avrebbe scavalcato la ringhiera e si sarebbe lanciato di sotto. È precipitato da circa 11 metri di altezza, atterrando sulle gambe: «Abbiamo sentito un grosso tonfo, pensavamo a un tamponamento - riferisce Occhetti, titolare de “La corte del gusto”, il bar che si affaccia sulla piazzetta al civico 57 di via Umberto I - Siamo usciti di corsa e ci siamo trovati davanti Garnero, esanime».


Il barista e gli altri presenti hanno subito chiamato il 112, sono arrivate ambulanze ed elisoccorso per portare l’architetto del Comune all’ospedale Cto di Torino. Nel frattempo anche la figlia 16enne ha avvisato i soccorsi: non ha assistito al gesto del papà ma ha soccorso la mamma e l’ha accompagnata in strada. «L’abbiamo fatta sedere su una delle sedie del nostro dehors - prosegue Occhetti - Aveva un trauma alla testa ma molto leggero, quasi impercettibile. Era traumatizzata, non guardava neanche il corpo del marito».

La 53enne è stata poi trasportata in ospedale ma le sue condizioni non preoccupano. Decisamente più gravi le ferite di Garnero: ha riportato traumi al bacino, a gambe e braccia, alla colonna vertebrale. Arrivato al Cto intubato, è stato operato ma resta in prognosi riservata e in pericolo di vita. Ed è anche in stato d’arresto per il tentato omicidio della moglie. Un gesto che nessuno riesce a spiegarsi: «Li conosciamo bene, lui è anche l’amministratore del condominio - riferiscono Carla e Maria Grazia, due vicine di casa - Non li abbiamo mai sentiti litigare». Anche Occhetti allarga le braccia di fronte al gesto dell’architetto, in Comune a Carignano dal 1988 e capo dell’ufficio tecnico dal ‘97. Sembra che soffra di crisi depressive e fosse in un momento di particolare stress al lavoro: «Sono tra le persone più note, rispettabili e signorili: li vedevamo sempre a spasso con i cani, mano nella mano. Non mi so spiegare come una cosa del genere possa succedere a loro».

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