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05 Ottobre 2024 - 18:11
Trentaquattro feriti tra poliziotti e manifestanti, fitto lancio di sassi e molotov e una quarantina di fogli di via in quella che è stata una vera e propria guerriglia urbana per le strade di Roma. E adesso, l’onda lunga degli scontri di piazza per le manifestazioni contro il conflitto in Medio Oriente rischia di arrivare anche nella nostra Torino, dove sale l’allerta per lunedì 7 ottobre, nonostante il divieto di manifestare imposto dalla questura.
Come ampiamente previsto, è diventata una battaglia la manifestazione pro-Palestina a Roma: lanci di bombe-carta e molotov contro le forze dell’ordine, che hanno risposto con gli idranti, decine di fermati - tra cui alcuni torinesi, a quanto si apprende - e contusi. La giornata era cominciata con le severe misure adottate dalla questura di Roma: oltre 1.600 persone controllate, per evitare l’infiltrazione dei soggetti più violenti, 40 quelle fermate. Tra i manifestanti portati in commissariato anche alcuni militanti della “Intifada studentesca” di Torino. Poi, l’imponente schieramento di forze dell’ordine che hanno letteralmente ingabbiato piazzale Ostiense, dove era stata autorizzata esclusivamente una “manifestazione statica”. I manifestanti sostenevano di essere 10mila, solo 2mila per la questura. Dopo comizi e insulti a Israele e al governo Meloni, i partecipanti hanno iniziato a premere per andare in corteo. Alla risposta negativa, hanno sfilato nel piazzale, ma nel giro di pochi minuti la situazione è degenerata.
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Lanci di sassi, bottiglie e bombe-carta, molotov: alcuni manifestanti, incappucciati, hanno brandito un palo stradale come un ariete contro la polizia. Gli agenti hanno risposto con le cariche e gli idranti. Una ragazza è rimasta ferita alla testa ed è stata subito soccorsa. Dopo la guerriglia, è iniziata la conta dei feriti: al momento sono già trenta gli agenti delle forze dell’ordine che hanno rimediato contusioni nel corso degli scontri alla manifestazione di Roma. La maggior parte dei feriti sono poliziotti, ma ci sono anche finanzieri. Quattro, invece, i feriti tra le persone partecipanti al corteo. Dei fotografi sono invece stati bastonati da alcuni manifestanti in piazza.
Secondo quanto si apprende, al momento sono 40 i fogli di via per manifestanti provenienti da varie città tra cui la nostra Torino, ma anche Varese, Livorno, Campobasso, Brindisi, Napoli, Salerno, Firenze, Milano, Perugia, Modena, Catania e Bari. Conferme sul fatto che a scatenare i disordini sono stati alcuni infiltrati, staccatisi dalla folla che invece sventolava bandiere libanesi, palestinesi e kefiah e anche il vessillo giallo di Hezbollah. «Da quanto è avvenuto arriva la conferma della fondatezza del divieto emesso dalla questura di Roma», rilevano fonti del Ministero dell’Interno che nei giorni precedenti la manifestazione avevano parlato di allarme infiltrati. Al corteo c’erano infatti diversi militanti della galassia dei centri sociali. E adesso, dopo quanto successo nella Capitale, sale l’ansia per Torino: il giorno clou sarà lunedì 7 ottobre.
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