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IL GIALLO
15 Ottobre 2024 - 06:20
«Dicci dove sono le buste con i soldi». È cominciata così la tentata rapina a casa di una dentista di 61 anni, sequestrata nel suo garage a pochi passi dalla Gran Madre e picchiata da un commando di banditi la sera del 26 ottobre 2023. Un anno dopo, tre dei quattro rapinatori sono stati condannati a una pena di 3 anni e 4 mesi. Ma, insieme alla sentenza, è spuntato un giallo che finora era rimasto nascosto: a sentire loro, il commando non era lì per svaligiare la cassaforte ma per cercare 24 buste da 50mila euro ciascuna, un tesoro da 1 milione e 200mila euro nascosto nel controsoffitto dell’appartamento nell’elegante complesso residenziale compreso fra via Bonsignore e via Gioanetti.
https://torinocronaca.it/video/cronaca/344051/il-video-shock-della-dentista-sequestrata-in-collina-i-banditi-la-picchiano-nel-garage.html
Secondo quanto riferito dai rapinatori, l’idea del colpo era partita da un elettricista 54enne del Canavese. Il quale aveva svolto dei lavori nel palazzo, ricavato da un’ex fabbrica di inchiostri, dove abitano professionisti, manager e, in passato, l’ex capitano del Torino, Rolando Bianchi. Così aveva notato i pacchi di soldi: a quanto riferiscono gli imputati, aveva anche scattato delle fotografie e le aveva mostrate ad Andrea Porcu, 33enne già finito nei guai per una serie di furti in provincia.
Sarebbe stato poi lui a organizzare la spedizione, preparata e concretizzata alle 19.32 del 26 ottobre 2023: come mostrano le telecamere di videosorveglianza del complesso, la dentista arriva con la sua Mercedes, apre il cancello di via Gioanetti e parcheggia nel garage interrato. Subito dietro di lei, tre uomini scendono di corsa e si appostano dietro altre auto. Poi si avvicinano e chiamano la donna per nome. Il tempo di voltarsi e la 61enne si ritrova a terra: viene colpita con un pugno e costretta a salire nell’alloggio. «Mi conoscevano, io ho fatto finta di svenire ma loro mi hanno trascinata in casa a forza e mi hanno legato i polsi con delle fascette» racconterà poi la signora, titolare insieme al marito di uno studio odontoiatrico nel centro di Torino.
È a questo punto che il racconto della vittima diverge da quello dei rapinatori: loro dicono che cercavano le buste con i soldi, lei che puntavano alla cassaforte. Di certo, la banda stava provando a portar via il forziere quando sono arrivati i soccorsi, allertati dal marito della signora con l’allarme silenzioso scattato quando ha disattivato l’antifurto.
I banditi hanno tentato la fuga ma i custodi del palazzo, i primi ad arrivare, sono riusciti a fermarne uno, il 61enne Basilio Pruiti. Lui, vecchia conoscenza della polizia per una serie di rapine in banca, è stato arrestato subito. Uno dei complici, un albanese, è ancora latitante mentre Porcu e il “palo”, il 47enne Luca Marchetti, sono finiti in manette a giugno: processati con rito abbreviato, sono stati condannati tutti e tre a 3 anni e 4 mesi. L’elettricista, invece, ha patteggiato una pena a 1 anno e 6 mesi. In attesa di un eventuale appello, resta solo il giallo delle buste con i soldi. Che non sono mai state trovate.
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