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IL FATTO
17 Ottobre 2024 - 08:37
Beinasco. Sceglieva con attenzione le sue vittime, sempre anziani soli e senza possibilità di difendersi. È finita la fuga di un ventitreenne italiano, arrestato dai carabinieri locali con l'accusa di rapina, lesioni personali, ricettazione e danneggiamento.
L’indagine è scattata dopo che un sessantasettenne del posto, visibilmente ferito, si è presentato in caserma la sera del 10 ottobre. L’uomo, il volto ancora insanguinato, ha raccontato ai militari che poco prima, in via Mirafiori, era stato avvicinato da un giovane mentre scaricava la spesa dalla propria auto. Alla richiesta di consegnare il portafogli, l’anziano ha opposto un secco rifiuto. Un gesto di coraggio che ha scatenato la furia del ventitreenne: un pugno in pieno volto, che ha lasciato la vittima stordita e a terra. Solo dopo aver ripreso le forze, l’uomo è riuscito a raggiungere la stazione dei carabinieri. La diagnosi fu chiara: quindici giorni di prognosi per l’anziano aggredito.
Purtroppo, quella stessa sera, il giovane ha colpito ancora. Questa volta in via Schifani, dove ha preso di mira un altro anziano, un settantatreenne che stava passeggiando con il suo cane. La dinamica è simile: “Dammi 50 euro”, avrebbe intimato il giovane. E al nuovo rifiuto, lo ha afferrato per il bavero e lo ha colpito con un pugno, facendolo cadere a terra e rubandogli il cellulare. Il bollettino medico parla di sette giorni di prognosi per questa seconda vittima.
I carabinieri, già sulle tracce del presunto rapinatore – noto per i suoi precedenti – lo hanno individuato grazie alle testimonianze delle vittime e ai successivi riconoscimenti fotografici. Il giovane, che vive di espedienti, si era rifugiato in una cantina di un conoscente ignaro della sua pericolosa attività. Durante la perquisizione, i militari hanno rinvenuto cinque pc portatili, probabilmente rubati da una scuola della zona, insieme agli abiti utilizzati per compiere le rapine.
Il ventitreenne è stato infine condotto presso la casa circondariale “Lorusso e Cotugno” di Torino, dove ora attende il giudizio.
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