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l'inchiesta

'Ndrangheta: Cogefa, cantieri stradali a rischio. E la Regione chiede il commissariamento

Cirio e Gabusi: «Siamo preoccupati, le grandi opere devono andare avanti». La società fa ricorso al Tar

Dopo l'interdittiva antimafia nei confronti di Cogefa, la Regione Piemonte chiede il commissariamento

Dopo l'interdittiva antimafia nei confronti di Cogefa, la Regione Piemonte chiede il commissariamento

Un commissario per non pregiudicare le grandi opere. Dopo l'interdittiva antimafia nei confronti di Cogefa, colosso coinvolto in una serie di cantieri strategici per il Piemonte, si muove la Regione. «Abbiamo verificato che esistono le condizioni per la nomina di un commissario che consenta di non pregiudicare l’andamento del cantiere del Tunnel del Tenda e non fermare i lavori. Dopo interlocuzioni con la prefettura e il commissario Prisco, è emerso che il provvedimento di interdittiva prevede questa possibilità. Per questo abbiamo chiesto ad Anas, stazione appaltante, di valutarla per garantire continuità ai lavori al fine di rispettare la tempistica di apertura del tunnel a fine anno, così come era stato comunicato alla Regione, alla Provincia e agli enti locali nel mese di agosto», dichiarano il governatore Alberto Cirio e l’assessore ai Trasporti, Marco Gabusi, esprimendo «preoccupazione per la notizia dell’interdittiva per un’azienda coinvolta in una serie di cantieri strategici in Piemonte: il Tunnel del Tenda, di cui sta eseguendo i lavori, e il sito di valorizzazione dei materiali di scavo della Torino-Lione di cui è in corso la progettazione esecutiva».

La presa di posizione della Regione arriva dopo la decisione dell’Antimafia, con l’interdittiva per Cogefa, al centro di un’inchiesta della Dda di Torino che ha svelato l’infiltrazione della ‘ndrangheta nei cantieri deputati alla manutenzione della Torino-Bardonecchia. Il documento di analisi della prefettura, frutto di un lungo e articolato lavoro di un gruppo investigativo interforze, ha annotato i rapporti che collocano la società, destinataria di plurime e milionarie commesse pubbliche ad ambienti della criminalità organizzata calabrese. E mette nel mirino le contiguità storiche e recenti con esponenti di criminalità comune e mafiosa. «La legalità viene prima di tutto e questo provvedimento dimostra che la vigilanza, quando si parla di grandi opere, non deve mai venire meno - concludono Cirio e Gabusi - e come rappresentanti del territorio auspichiamo però che, quanto prima, si individui una soluzione che consenta la prosecuzione dei lavori per opere che, in particolare per quanto riguarda il Tenda, il territorio attende da troppo tempo».

Ma l’interdittiva, va precisato, al momento non coinvolge il Consorzio Edilmaco, di cui Cogefa fa parte, che sta svolgendo i lavori per il Tenda. Dunque il cantiere non sarà bloccato e l'opera può proseguire. Intanto Cogefa, difesa dall’avvocato Carlo Merani, ricorrerà al Tar: «Massima trasparenza e collaborazione nei confronti delle autorità, impugneremo il provvedimento e chiederemo la sospensiva al tribunale», la replica dell’azienda.

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