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22 Ottobre 2024 - 14:45
Le immagini che testimonierebbero lo scambio tra denaro e abiti rubati
Un anziano apre il portafoglio e tira fuori del denaro. Attorno a lui, seduti sulle panchine, ci sono altri pensionati, residenti del quartiere. La banconota passa (almeno questo si vede in un video girato da un nostro lettore) nelle mani di una donna che si presenta con una busta da cui spuntano dei pantaloni. Il tutto avviene nei giardini di zona Lingotto. Siamo tra via Nizza e corso Maroncelli, un’area (quella attorno a piazza Bengasi) tristemente nota per lo spaccio di droga e in particolare per il business messo in piedi dai tossici: quello che consiste nel rubare generi alimentari, capi d’abbigliamento e accessori tecnologici per poi rivenderli e comprarsi lo stupefacente.
In particolare, il crack, la “droga dei poveri” che costa relativamente poco e che sta dilagando in tutta Torino. Ma chi sono i compratori? Pensionati che abitano nel quartiere, che di fatto finanzierebbero il mercato illegale messo in piedi a Torino Sud. Del resto, un paio di pantaloni venduto a 8, 10 o 15 euro non può che fare gola a chi magari ha pochi mezzi economici a disposizione. E allora, ecco la soluzione: acquistare a prezzi stracciati gli oggetti rubati da supermercati, negozi o grandi catene commerciali. Col ricavato, i tossici vanno poi dagli spacciatori a comprarsi la sostanza stupefacente. Dunque, quello che i “senior” di zona commetterebbero altro non è che ricettazione.
Solo due mesi fa, ad agosto, sulle pagine di questo giornale veniva denunciato l’ultimo business dei tossici di Torino Sud: pane, olio, vestiti e cellulari in cambio del crack. Un gruppo capeggiato da donne con problemi di tossicodipendenza, che da tempo avrebbero messo insieme una banda ormai diventata il terrore dei negozi dell’area attorno a piazza Bengasi. L’Unieuro tra corso Maroncelli e via Canelli, il supermercato Crai di via Nizza e anche piccoli negozi che vendono generi alimentari. Queste, le mete predilette dal sodalizio, che per i colpi utilizza borse schermate che eludono i dispositivi anti-taccheggio e non fanno suonare gli allarmi. E infatti le placche anti-taccheggio vengono spesso ritrovate fuori dai punti vendita, a volte ammassate una sopra l’altra. Dopo i reati, scatta la vendita: la domenica viene allestito un “mercatino” proprio in piazza Bengasi, per vendere gli oggetti rubati. Ma adesso, chi commette furti va anche a trovare i pensionati nei giardini. E per 8 euro, un paio di jeans si vendono subito.
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