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Topi in ospedale, chiuso il reparto di Pediatria del Santa Croce di Moncalieri

I piccoli pazienti sono stati trasferiti nel reparto di Ginecologia, preoccupazione e rabbia tra i genitori

Topi in ospedale, chiuso il reparto di Pediatria del Santa Croce di Moncalieri

La Pet therapy, la terapia assistita dagli animali, è una pratica sempre più comune negli ospedali italiani e che trova una delle proprie principali applicazioni nei reparti di Pediatria, dove i bambini traggono giovamento dalla vicinanza con cani e gatti. Ci sono però degli animali che di sicuro né i bambini né i loro genitori vorrebbero vedere aggirarsi tra i lettini e nei corridoi di un ospedale: i topi. Eppure è quello che è successo al Santa Croce di Moncalieri, in provincia di Torino, dove da mercoledì pomeriggio proprio il reparto di Pediatria è stato chiuso per la presenza di topi.

«Hanno trovato gli escrementi sui letti dei bambini» raccontano alcuni genitori, comprensibilmente arrabbiati e preoccupati. I piccoli pazienti nel frattempo sono stati trasferiti nel reparto di Ginecologia, in attesa delle necessarie operazioni di derattizzazione avviate dall'Asl To5.

Secondo le voci che girano in ospedale l'infestazione sarebbe nota da tempo. Ma la direzione sanitaria smentisce questa ricostruzione: «Si tratta di un problema recente». Sempre la direzione sanitaria specifica poi che «interventi preventivi di derattizzazione vengo fatti periodicamente» e spiega nel dettaglio come si sta intervenendo: «I bambini ricoverati nel reparto sono stati prontamente spostati nel reparto di ostetricia e ginecologia ed è stata allestita una sala per il pronto soccorso pediatrico all'interno del pronto soccorso centrale. Già nella giornata di ieri è iniziata la derattizzazione che andrà avanti anche nei prossimi giorni con l'obiettivo non solo di sanificare l'area ma per installare dei sensori che permettano di evitare il ripetersi di questi episodi». I bambini trasferiti mercoledì sono stati 5, di cui due sono stati nel frattempo dimessi. Il reparto è attualmente chiuso a nuovi ricoveri anche se, come detto, resta operativo il servizio di pronto soccorso.

E' evidente come il problema dell'infestazione possa essere collegato a quelli più generici di una struttura che paga pegno alla propria età. Il Santa Croce infatti si trova nella sede odierna da ben più di un secolo: per la precisione, dal 1910 quando il commendatore Ambrogio Dellachà, con una donazione, fece appositamente costruire l'attuale edificio che poi, nel corso degli anni, è stato ampliato in ulteriori corpi di fabbrica fino a raggiungere le dimensioni odierne. Una situazione critica per tanti motivi: dalla location, nel centro storico di Moncalieri, che comporta problemi di accesso e parcheggio, agli spazi stretti e, adesso, pure alla presenza di "ospiti" non graditi. Anche per questi motivi da tempo ormai immemorabile si progetta un nuovo "ospedale unico" che dovrebbe andare a servire il territorio dell'Asl To5 sostituendo, almeno in parte, non solo il Santa Croce ma anche le strutture di Chieri e Carmagnola. Un progetto che tra rinvii, polemiche e campanilismi, per ora è sempre rimasto sulla carta.

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