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L'inchiesta

Assessore indagato a Milano, la Finanza in Comune a Torino

Paolo Mazzoleni nei guai per la terza volta per la sua attività professionale

Assessore indagato a Milano, la Finanza in Comune a Torino

Ancora il sequestro di un cantiere a Milano, ancora un'inchiesta che vede coinvolto Paolo Mazzoleni: è la terza volta per l'architetto milanese, assessore all'Urbanistica del Comune di Torino. I cui uffici, in queste ore, hanno ricevuto la "visita" della Guardia di finanza per una perquisizione a caccia di documenti di Mazzoleni.

Stavolta l'assessore rientra fra i 14 indagati in una delle tante inchieste sulla gestione urbanistica nel capoluogo lombardo, che stamattina ha portato al sequestro di una residenza universitaria e di due palazzi in realizzazione con appartamenti, il cosiddetto progetto Scalo House di via Lepontina (vicino allo scalo Farini, nel quartiere Isola).

L'inchiesta è affidata alla guardia di finanza e coordinata dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano con i pubblici ministeri Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici. A costruttori, progettisti e funzionari e dirigenti comunali vengono contestati, a vario tiolo, i reati di abuso edilizio, lottizzazione abusiva e falso. Mazzoleni è indagato in qualità di ex componente della Commissione paesaggio e anche come firmatario del progetto: «C'è un sistema di illegalità manipolatoria e di falsificazione ideologica dei titoli edilizi, il caso di via Lepontina 4 è solo uno dei fulgidi esempi - scrive il giudice Mattia Fiorentini nel decreto di sequestro dell'area Scalo House - Non accenna ad arrestarsi e sembra anzi avere subito un'accelerazione ed essere diventato ancora più pervasivo».

Sarebbe stato fatto un calcolo al ribasso su oneri di urbanizzazione e relativa "monetizzazione", che ha «comportato un indebito vantaggio all'operatore privato che si sostanzia in una forma di finanziamento occulto dell'intervento». Anche in questo caso, come in altri, per costruire sarebbe stata usata la Scia, ossia un'autocertificazione di inizio lavori con tanto, poi, anche di convenzione firmata dai dirigenti comunali e non passata per il Consiglio comunale o la Giunta. Sarebbe mancato, dunque, un piano attuativo che tiene conto di tutti i servizi per la cittadinanza nelle aree in costruzione.

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