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i disagi

Lo sciopero paralizza il traffico a Torino: code chilometriche in centro città

Niente tram, bus e metro. Tutti in taxi o con la propria macchina. E all'ora di punta ecco il delirio

Il traffico all'ora di punta nel giorno dello sciopero

Il traffico all'ora di punta nel giorno dello sciopero

Niente metropolitana con le stazioni tutte chiuse, pullman recanti la scritta “fuori servizio” e disagi a non finire per i poveri pendolari sotto la Mole. Eccolo servito il venerdì nero dei trasporti di Torino, con le aziende del trasporto pubblico locale che hanno comunicato l’agitazione all’Assessorato ai trasporti della Regione, ma con modalità completamente differenti rispetto al solito: garantendo infatti la copertura del servizio al 30 per cento, senza alcuna fascia oraria di tutela. E l’adesione allo sciopero è stata altissima, addirittura tra il 90 e il 100 per cento.

Niente metro, niente tram, niente pullman. Non è stata una bella giornata per i torinesi che dovevano andare al lavoro. Taxi tutti occupati e molte persone hanno dovuto prendere l’auto cercando complicati posteggi. Alle fermate, i biglietti avvisavano dello sciopero. Qualche pullman transitava, ma recava la scritta “fuori servizio”. Gli utenti che stoicamente si recavano alle fermate aspettando i mezzi, comunque, non mancavano. «Le organizzazioni autoferrotranvieri Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl-Fna - specificava la nota dei sindacati - hanno proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore che consente, in questa singolare occasione, di non rispettare a pieno le consuete fasce di garanzia dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15».

Risultato, intorno alla cosiddetta “ora di punta” il traffico delle auto in città era alle stelle, specialmente in centro nella zona di Porta Nuova e corso Vittorio. Macchine incolonnate e grandi suonate di clacson, ma si procedeva a passo d’uomo. Ed è stata altissima, secondo i sindacati organizzatori, l'adesione allo sciopero unitario del trasporto pubblico locale, che non ha interessato solo Torino ma anche il resto dell’Italia, per protestare per il mancato rinnovo del contratto collettivo scaduto ormai da oltre un anno. In Piemonte, secondo le sigle sindacali, le adesioni sono state dal 90 al 100 per cento (all’ora di pranzo erano del 50 per cento) tanto che in alcuni casi i mezzi non hanno effettuato nemmeno una corsa. «Le ragioni alla base della protesta - spiega Giuseppe Santomauro, segretario generale della Filt Piemonte - sono state sostenute con convinzione da lavoratrici e lavoratori. L'adesione è stata pressoché totale e la manifestazione nazionale di Roma ha registrato una massiccia partecipazione. Il governo non può più ignorare le rivendicazioni di queste lavoratrici e lavoratori, circa 8mila in Piemonte e 110mila in Italia. Abbiamo bisogno - conclude Santomauro - che il fondo nazionale dedicato al trasporto pubblico venga indicizzato all'inflazione e immediatamente finanziato con risorse che garantiscano un rinnovo contrattuale degno, per un settore che svolge un ruolo costituzionalmente garantito. Alle controparti, invece, invitiamo a guardare oltre la punta del loro naso, perché il rischio è che, tra cinque anni, non esisteranno persone disposte a lavorare come autisti a queste condizioni».

Uno sciopero che è arrivato, per i torinesi, in concomitanza con l’inizio delle Atp di tennis. Anche per permettere agli appassionati di arrivare in tempo al concerto delle 21 in programma all’Inalpi Arena (con protagonisti, tra gli altri, Blanco, Madame e Marco Mengoni) Taxi Torino ha aumentato il numero dei mezzi in circolazione: in circolazione circa 1600 taxi, con un incremento del 15-20% rispetto a una giornata normale e in buona parte concentrati dal tardo pomeriggio in avanti.

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