Cerca

La protesta

«Per l'udienza torni al 2030»: avvocati in corteo contro le carenze di giudici di pace

Oltre 200 legali hanno sfilato in toga davanti al tribunale: «Questa è giustizia?»

«Per l'udienza torni al 2030»: avvocati in corteo contro le carenze di giudici di pace

Per la seconda volta in pochi mesi gli avvocati protestano a Torino per denunciare la "paralisi" dell'ufficio dei giudici di pace: quasi 200 toghe hanno sfilato in corteo lungo corso Vittorio Emanuele, percorrendo le poche centinaia di metri che separano la sede delle ex Carceri Nuove ai cancelli del Palazzo di giustizia. La manifestazione si intitolava "Questa è giustizia?": i legali hanno spiegato che la situazione non solo non è migliorata dopo la protesta di luglio ma si è aggravata, con «processi destinati a durare decenni»: si parla di quattro giudici di ruolo e tre supplenti per 81 comuni, quando l'organico dovrebbe essere di 138 unità (una carenza di organico del 94%). E va sempre peggio, come ha spiegato Claudio Strata, segretario del Consiglio dell'Ordine, citando un caso emblematico registrato in questi giorni: «Una collega mi ha raccontato di aver depositato, a settembre 2023, l'opposizione a un decreto ingiuntivo depositato: un anno dopo le hanno fissato udienza al 2028. Significa che oggi si arriva al 2029 o al 2030. Questa è giustizia negata, ci dicono sempre che mancano i soldi ma la realtà è che manca la volontà».

I vertici di Tribunale e Corte d'Appello hanno segnalato da tempo la questione ma, a quanto hanno detto gli avvocati in protesta, senza nessun esito. «E quando le istituzioni non vogliono risolvere i problemi - interviene l'avvocato Roberto Capra, presidente della Camera penale di Piemonte e Valle d'Aosta - Dobbiamo scendere in piazza o protestare nei palazzi del potere in maniera aggressiva, perché è nostro dovere portare avanti questa battaglia e difendere diritti che appartengono tutti i cittadini».

Al raduno erano presenti anche alcuni carrozzieri che lamentano i gravi disagi economici patiti per la mancata celebrazione delle cause: «I liquidatori non ci pagano i sinistri contando sul fatto che la giustizia è lenta, così ci spingono a rinunciare al credito - entra nel merito uno dei carrozzieri presenti, Antonino Merendino - Ci chiedono anche di abbassare il prezzo di 300 o 400 euro su ciascuna auto, per chiudere al ribasso. Ma noi abbiamo costi fissi per operai e materiali. Il risultato è che io aspetto 200mila euro da una compagnia assicurativa e devo ancora recuperare crediti da sinistri del 2017».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.