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18 Novembre 2024 - 22:11
Le urla del collega si sentivano da corso Unità d’Italia: gridava e piangeva mentre i vigili del fuoco spostavano la gru che, intorno alle 20.30 di oggi, ha schiacciato il 51enne Fatmir Isufi. L’operaio, origini albanesi ma residenza ad Arcore (Monza Brianza), è morto nel cantiere dove stava lavorando, nei pressi del centro Smat a due passi dalla rotonda Maroncelli.
L’ennesima tragedia sul lavoro si è consumata in serata, quando ormai quasi tutti i cantieri a Torino erano già fermi. E, mentre gli ultimi vigili del fuoco finivano di domare le fiamme dell’esplosione di corso Giulio Cesare, altre squadre partivano verso corso Unità d’Italia 235/3.
Isufi, a quanto risulta, lavorava da quasi 30 anni per la Palingeo di Carpenedolo (Brescia), impresa edile specializzata in geotecnica che di recente si è anche quotata in Borsa. Lo riporta anche Paolo Romano, presidente di Smat: «Quella è la ditta esterna che ha posato la condotta per Valsalice. Ora dovevano fare un pre consolidamento per costruirci sopra una vasca di rilancio: l’acqua potabile che esce da lì ha bisogno di una spinta per andare verso Valsalice».
Stando alle prime ricostruzioni, di queste lavorazioni si stavano occupando Isufi, uno dei suoi due figli e un terzo collega. Stavano usando una gru mobile, di quelle che si poggiano sui cingoli. Che, per cause ancora da accertare, «si è ribaltata ed è finita nella fossa dove si trovava l’operaio», come riferisce ancora il presidente di Smat.
I colleghi hanno dato l’allarme e sul posto, oltre ai carabinieri e ai vigili del fuoco, è arrivato anche il personale dello Spresal, il servizio antinfortunistico dell’Asl. Saranno tutti loro, coordinati dai magistrati della Procura di Torino, ad accertare cosa sia successo nella serata di ieri: «Si tratta di lavorazioni particolarissime e questi episodi non dovrebbero accadere» allarga le braccia Romano, che ha subito inviato sul posto i suoi dirigenti per fornire assistenza alle forze dell’ordine.
In corso Unità sono arrivate anche le ambulanze della Croce rossa e della Croce di Collegno: i sanitari non hanno potuto fare nulla per l’operaio 51enne ma hanno soccorso i due colleghi che lo hanno visto morire sotto i loro occhi.
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