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l'incendio

«Sembrava un attentato»: i racconti della gente di Barriera dopo l'esplosione

Ingenti i danni provocati dalla deflagrazione del palazzo di corso Giulio Cesare. Probabile una fuga di gas

Una delle auto danneggiate dopo l'incendio di corso Giulio Cesare

Una delle auto danneggiate dopo l'incendio di corso Giulio Cesare

Il boato si è sentito anche a chilometri di distanza. Un rumore fortissimo, l’alloggio che è esploso con il balcone che si è spezzato e una finestra che è caduta sopra un albero di fronte. Poteva essere una tragedia quella avvenuta ieri all’ora di cena a Barriera di Milano, dove è saltato in aria un appartamento di una palazzina di tre piani in corso Giulio Cesare. Nessun morto, per fortuna, ma i feriti ci sono eccome: sono quattro e sono stati trasportati negli ospedali Cto e San Giovanni Bosco per via delle ustioni. A scatenare l’esplosione e l’incendio nell’alloggio di Barriera, è stata una fuga di gas.

Il boato e l’incendio
Johnny Frasciello abita nel palazzo al civico 102, dov’è avvenuta l’esplosione. Sua moglie è all’ospedale San Giovanni Bosco. «Ha avuto un attacco di panico. Quando abbiamo sentito lo scoppio, pensavamo a un terremoto. Poi ci siamo affacciati e abbiamo visto la finestra sull'albero».

Nell’appartamento che ha preso fuoco vivrebbe, stando alle prime informazioni, una famiglia proveniente dal Centrafrica. Che a quanto pare stava svolgendo dei lavori di ristrutturazione della casa, acquistata un anno fa circa. «Io e mia moglie sentivamo sempre il trapano, l’abbiamo sentito fino a poco prima dell’esplosione», racconta ancora Frasciello. Dunque, è probabile che i lavori nell’alloggio abbiano generato la fuga di gas, che ha provocato l’esplosione e il susseguente incendio. I due ustionati più gravi sono stati trasportati in ambulanza, in codice giallo, all'ospedale Cto. Hanno rispettivamente il 3 e il 4 per cento di ustioni sul corpo, alle mani e al volto. Per loro, 15 giorni di prognosi. Gli altri due ustionati, meno gravi, sono stati trasportati, sempre in ambulanza, all'ospedale San Giovanni Bosco, in codice giallo e verde.

Inquilini sotto shock
I pompieri hanno domato le fiamme, mentre sul posto intervenivano anche carabinieri e polizia. A soccorrere i feriti, Croce verde e Croce rossa. Il tutto, mentre i vigili rendevano off-limits circa 400 metri di strada attorno alla palazzina dov’è avvenuta l’esplosione. Deflagrato, l’appartamento che si trova al secondo piano del condominio, sopra l’Hotel Giulio Cesare. «Subito ho pensato a un attentato. Poi ho realizzato che era un incendio. Purtroppo, la mia auto ha il vetro sfondato. Avevo appena messo in moto quando ho udito il botto fortissimo», lamenta Michele Perrucci, che era dentro a una delle macchine danneggiate dall’esplosione, una Fiat Panda.

Sono almeno tre le vetture che hanno subìto danni, mentre le finestre della casa in fiamme sono volate via e una è finita sull’albero. Si è staccata anche mezza balconata, che è rovinata a terra. A fianco dell’alloggio in fiamme abita Leonardo Covello. «Sono uscito in pigiama e ciabatte, quando ho sentito il botto non ho pensato a vestirmi. Ho visto la finestra cadere sulla pianta». Giuseppe Romano, invece, passava da quelle parti e se l’è vista brutta: «Stavo andando a trovare un mio amico, quando ho sentito il boato sono uscito subito. Mi sono spaventato a morte».

Saranno le indagini a stabilire se davvero sono stati dei lavori di ristrutturazione a provocare la fuga di gas e la deflagrazione. Il palazzo di corso Giulio, però, è anche critico sotto un altro aspetto: quello delle bombole del gas. Ce ne sono negli appartamenti e anche nel cortile interno. E due mesi fa la municipale ha fatto un sopralluogo perché è stata segnalata la presenza di bombole nella corte. «Questo condominio è una bomba a orologeria - la voce che girava ieri tra diversi inquilini - e ci aspettavamo che prima o poi succedesse qualcosa».

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