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il colloquio

Patto Italia-Brasile per arrestare i narcos. Bombardieri: «Così fermiamo i criminali»

Le parole del procuratore di Torino al termine dell'operazione "Samba" che ha portato a 23 arresti

Giovanni Bombardieri, procuratore di Torino

Giovanni Bombardieri, procuratore di Torino

Un patto tra l’Italia e il Brasile. Perché solo così si può davvero sconfiggere il narcotraffico internazionale. L’operazione che ha portato a 23 arresti tra il nostro Paese e l’America Latina è anche la prima che vede in azione l’operatività investigativa comune tra i due paesi.

Una stretta collaborazione che andrà ancora avanti, come ha sottolineato ieri il procuratore della Repubblica di Torino, Giovanni Bombardieri, nel corso della conferenza stampa in cui sono stati illustrati i risultati dell’“Operazione Samba”. «Mi preme sottolineare l'estrema importanza di questa indagine che per la prima volta ha visto operare una squadra investigativa comune sottoscritta dalla Direzione distrettuale antimafia di Torino e dalle autorità giudiziarie e di polizia giudiziaria del Brasile. La collega Anna Maria Loreto (procuratore di Torino fino al 2023, ndr) è stata l'autrice di questa squadra comune. E’ l'avvio di una cooperazione che si è sviluppata nel tempo - ha sottolineato Bombardieri - e che speriamo sia sempre più efficace. Per contrastare queste forme di criminalità è necessario lavorare su più fronti: la squadra investigativa comune è fondamentale in casi come questo per ottenere dei risultati in tempi più brevi».

Le indagini, complesse ed articolate, sono state condotte anche con il supporto di Eurojust, Europol, il progetto Interpol I-Can, tramite il coordinamento della Direzione nazionale antimafia e con il supporto del servizio generale per la repressione narcotraffico della Polizia federale e della Receita federal brasiliana. Nel corso delle varie fasi investigative, le forze di polizia sono state supportate anche dalle autorità spagnole della Policia nacional e della Guardia civil. «Grazie alla collaborazione internazionale abbiamo avuto la possibilità di verificare come interloquivano le organizzazioni criminali italiane e brasiliane - ha aggiunto il procuratore Bombardieri - anche oltre il narcotraffico dal momento che si occupavano di logistica e di flussi di denaro».

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