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Stellantis
13 Dicembre 2024 - 12:12
John Elkann
Cassa integrazione ancora una volta per lo stabilimento Stellantis di Mirafiori. Sebbene la decisione fosse nell'aria, la comunicazione ufficiale dell'impiego degli ammortizzatori sociali è giunta oggi dall'azienda ai sindacati. Questo segna il diciottesimo anno consecutivo in cui l'impianto di Mirafiori ricorre a tali misure. Nello specifico, dal 7 gennaio al 14 febbraio, si fermeranno 254 dipendenti del reparto Preassembly and Logistic. È previsto che, dal 7 gennaio al 2 agosto, siano coinvolti nel fermo produttivo i settori della carrozzeria linea 500 Bev, con l'interessamento di 1.005 addetti, e della Carrozzeria Maserati, riguardando 794 dipendenti. Anche la Stellantis Europe di San Benigno subirà l'interruzione, coinvolgendo 334 lavoratori. Inoltre, per un periodo di sei mesi, si bloccheranno i settori Presse, con 300 addetti, e Costruzione Stampi, che conta 96 lavoratori.
Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Cgil di Torino, ha dichiarato: "L’utilizzo degli ammortizzatori sociali diventa maggiorenne compiendo 18 anni. Ormai è imbarazzante che un colosso come Stellantis, che ha comunque distribuito dividendi stratosferici, si sia ridotto in questo modo." Giovedì scorso, Jean-Philippe Imparato, responsabile per l'Europa allargata di Stellantis, aveva affermato: "Mirafiori non si estinguerà. Abbiamo un piano per il futuro dello stabilimento che ci permette di guardare al 2032 e al 2033."
Anche Giorgio Airaudo, segretario generale della Cgil Piemonte, ha espresso il suo pensiero: "Torino e Mirafiori continuano ad aspettare le promesse mancate. Ora vediamo di che sostanza è fatta la cordialità tra il governo e Stellantis. L’unica certezza per i lavoratori è che continua la cassa integrazione."
«È positivo aver siglato l’accordo per gli ammortizzatori sociali a Mirafiori, ma adesso bisogna accelerare sul patto sociale e farlo partire entro fine anno» commenta, dal canto suo, Luigi Paone, segretario generale Uilm di Torino, dopo l’intesa odierna con Stellantis che proroga di sei mesi gli ammortizzatori sociali nello stabilimento torinese. «L’estensione dei contratti di solidarietà non basta - spiega Paone -, occorre guardare avanti e lavorare per la ripartenza dello stabilimento e del settore automotive torinese. Servono gli ammortizzatori sociali dedicati annunciati dalla Regione e serve un progetto di lungo respiro per Mirafiori. Solo così potremo dare certezze ai lavoratori e al territorio».
E ancora Rocco Cutrì, segretario Fim Cisl Torino e Canavese: «Con il rinnovo degli ammortizzatori sociali abbiamo garantito tutela e continuità a lavoratrici e lavoratori del Polo Produttivo torinese. Adesso e' necessaria una svolta che si articoli in fatti concreti, revisione e attuazione di un piano industriale declinato nei singoli stabilimenti».
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