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Leinì, l'incubo di una donna: «Ero in strada, un uomo mi ha ospitata a casa e molestata per 3 anni»

La vittima, 35 anni, solo adesso ha avuto il coraggio di denunciare il presunto autore delle molestie

Tre anni di molestie, poi una donna di 35 anni ha denunciato il suo aguzzino

Tre anni di molestie, poi una donna di 35 anni ha denunciato il suo aguzzino

Tre anni di molestie, prima tra le mura domestiche e poi ancora dopo quando Viola (nome di fantasia) da quell’appartamento di Leinì è fuggita e ha trovato una casa popolare a Torino, a Mirafiori. Atti persecutori di un signore molto più grande di lei che qualche giorno fa si sono manifestati tramite foto di “parti intime” inviate al cellulare della vittima. «Da quando le ho viste - racconta la donna - non dormo più. Non vivo più con lui ma le chiamate e i messaggi sono continui, ed è venuto a farmi appostamenti sotto casa». La donna, 35 anni, ha trovato la forza di raccontare il suo incubo.

Un incubo che per Viola ha avuto inizio nel 2021 quando, rimasta senza casa per motivi familiari, ha conosciuto quell’uomo, che oggi ha 64 anni, all’apparenza gentile. «Puoi venire a stare da me», le sue parole. Viola, che in quel momento aveva bisogno di aiuto, ha accettato, convinta del fatto che quella sistemazione avrebbe risolto i suoi problemi. «Per non rimanere in mezzo a una strada ho detto sì», il racconto della 35enne. Tuttavia, quella che pareva una luce in fondo al tunnel si è rivelata l’inizio di un nuovo incubo. «Il frigo era sempre vuoto, i bagni sempre inagibili e per avere un posto dove dormire dovevo dargli 500 euro al mese. Tutto “in nero”».

La 35enne, in quel periodo, percepiva il reddito di cittadinanza. Ma l’uomo, ad un certo punto, avrebbe cambiato atteggiamenti: «Mi chiedeva di fare sesso con lui, ho sempre detto di no», assicura la donna. Che ad un certo punto è fuggita da quella casa di Leinì e ha trovato un appartamento popolare a Torino. Tuttavia le molestie non sono mai finite. Chiamate, messaggi, appostamenti, fino a quelle foto osè. Viola, tramite Francesco Romano, presidente dell’associazione “International Techne Center Gabriele Romano”, ha denunciato quell’uomo. «Ma il mio incubo - racconta - non è ancora finito».

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