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I segreti di Charlie Champagne

L’uomo dei misteri della "Torino bene" ha conosciuto anche la "Signora in Rosso"

Amicizia e frequantazione con Martine Beauregard, Federica Farinella e Franca Demichela. Tutte e tre sono morte in circostanze misteriose

Carlo Campagna

Charlie Champagne

Gli occhi sono chiari, ma di colore indefinibile. Le palpebre sempre semichiuse, per scrutare meglio l’interlocutore, ma anche per evitare che qualcuno, attraverso le pupille, penetri la sua anima. Che sarà anche candida, ma conservata come uno scrigno prezioso e segreto. Una medaglietta ostentatamente gettata sulla spalla, quasi a rivelare una religiosa osservanza; un capigliatura rada, ma “libera e bella”, ricordo giovanile di un ragazzo quasi capellone, ma sempre ben pettinato, con il ciuffo imbalsamato dalla lacca. Un’andatura dinoccolata e lenta che passa quasi inosservata. Ecco in due parole come appare Carlo Campagna, per tutti, o quasi, Charlie Champagne di 82 anni. L’uomo dei segreti.

L’accompagnatore, nel 1969, di Martine Beauregard nell’ultimo viaggio verso il patibolo; talent scout di Federica Farinella la modella che fu trovata cadavere in un bosco nel 2022, undici anni dopo la sua scomparsa, quando aveva 27 anni. Sappiamo com’è andata a finire: nel primo caso, Charlie ha bisbigliato verità diverse, è stato anche in carcere e poi prosciolto; nel secondo si è limitato a raccontare la storia di quella “bella e brava ragazza” senza spingersi (memore dei guai passati con il caso Beauregard) troppo oltre. Oggi, leggendo la cronaca scarna riguardo l’ennesima archiviazione dell’omicidio di Franca Demichela (“la signora in rosso”), Charlie Champagne ha voluto dire la sua, non era obbligato a farlo (certamente non gli conveniva), ma non ha resistito nell’aggiungere nuovi retroscena: «Franca la conoscevano un po’ tutti - ha detto -, la conoscevo anch’io. Era una donna simpatica e voleva divertirsi. La ricordo al “Whisky Notte” e al “Casanova”. Sempre molto educata, sempre ben vestita. Ci salutavano, avevamo amici in comune. Allora io bevevo, mentre lei penso di no, o se beveva, lo faceva in modo moderato».

Eccolo Champagne, ancora al centro dell’ennesimo cold case, un vero record, ma lui fa spallucce senza neppure provare ad allontanare da se ombre o sospetti. Sono i casi della vita; frequentando certi mondi, accade di conoscere i vivi, ma anche i morti (quando erano vivi). Campagna che oggi si occupa di organozzare feste un po’ “vintage” per i giovani di una volta, forse ha solo bisogno di visibilità, di finire per l’ennesima volta al centro dell’attenzione. O forse no, qualcosa della “Signora in Rosso” forse la sa, ma al riguardo non è mai stato ascoltato dagli investigatori.

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