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Cronaca
09 Gennaio 2025 - 17:00
Dodici anni di carcere: questa è la richiesta avanzata dalla pubblica accusa per Sara Cherici, ventenne imputata per il drammatico caso del lancio della bici dai Murazzi di Torino. La notte tra il 20 e il 21 gennaio 2023, un gesto folle e apparentemente senza senso ha cambiato per sempre la vita di Mauro Glorioso, studente palermitano di 23 anni, rimasto gravemente ferito dopo essere stato colpito da una bicicletta scagliata dall’alto del bastione dei Murazzi del Po.
Mauro si trovava sull’argine del fiume con un gruppo di amici, in attesa di entrare in un locale, quando la bici lo ha travolto, causandogli danni fisici e psicologici devastanti. Il lancio è stato compiuto da un gruppo di cinque ragazzi, quattro minorenni e Sara Cherici, la maggiore del gruppo, che oggi è al centro del processo in corso a Torino. La pm Livia Locci, nel corso della sua requisitoria, ha usato parole durissime, descrivendo il gesto come “un tentato omicidio peggiore della consumazione di un omicidio”.
Per i tre minorenni coinvolti, il tribunale ha già emesso condanne con rito abbreviato, con pene comprese tra i sei anni e otto mesi e i nove anni e sei mesi. Un altro membro del gruppo, anch’egli maggiorenne, affronterà il nuovo processo d’appello a gennaio, dopo che la Corte di Cassazione ha deciso per la ripetizione del procedimento.
Le ricostruzioni fatte durante il processo hanno rivelato un quadro desolante: un gruppo di giovani che, spinto dall’apatia e dall’assenza di obiettivi, ha compiuto un gesto tanto insensato quanto crudele. La bici è stata lanciata nel vuoto senza una ragione, trasformandosi in un’arma letale che ha colpito una vittima innocente. Le conseguenze per Mauro Glorioso sono state gravissime, segnando per sempre il suo futuro e quello della sua famiglia.
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