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Il caso

Bufera sulla maestra accusata di maltrattamenti ai bimbi: «Non deve tornare a insegnare qui»

Laura Prunotto è stata assolta ma i genitori scrivono all'Ufficio scolastico regionale per farla trasferire

Scuola, arriva la condanna per la maestra che picchiava e insultava i bambini

Laura Prunotto era accusata di aver fatto di tutto ai bimbi cui insegnava. Ma è stata assolta e per questo può tornare a scuola. E tornerà alla primaria Leone Sinigaglia, dove lavorava quando era finita agli arresti domiciliari nel 2019 con l'accusa di maltrattamenti su 21 bambini fra i 6 e i 9 anni: «No, dev'essere trasferita» tuonano i genitori degli iscritti. E c'è chi ha già scritto all'Ufficio scolastico regionale per chiedere che venga spostata in un'altra scuola.

Un passo indietro: Prunotto era stata arrestata e poi processata perché, secondo l'accusa, avevo spintonato e insultato i ragazzini, 21 in tutto tra i 6 e i 9 anni (costituiti parte civile in tribunale). Diceva: «Siete disabili, vi ammazzo». Gli alunni avevano raccontato del lancio di una sedia e di un bimbo col mento quasi spaccato per terra: «E ora piangi». E ancora cibo fatto ingoiare e vomitato, bambini dislessici trascinati per terra e costretti a farsi la pipì addosso: «Se parlate chiamo la polizia, che arresta i vostri genitori e vi butto dalla finestra».

Per questo il pubblico ministero Giulia Rizzo aveva chiesto una condanna a 4 anni di carcere per Prunotto. Insieme all'insegnante erano imputate, per omissione di atti d’ufficio e omessa denuncia, la dirigente scolastica Maura Vaisitti, la vicaria Paola Chieppa e Katia Domenica Saracco, responsabile di plesso: la pm ha chiesto 3 anni e 6 mesi per la prima e 3 anni e 4 mesi per le altre due. Perché, secondo l'accusa, sapevano cosa succedeva nelle classi ma non hanno fatto nulla per impedirlo e fermare Prunotto.fra pochi giorni la maestra Laura Prunotto, accusata di maltrattamenti ai bambini cui insegnava nelle scuole primarie Alvaro-Gobetti e Leone Sinigaglia di Torino.

A dicembre, però, il collegio presieduto dalla giudice Immacolata Iadeluca aveva assolto tutte e tre le imputate “per non aver commesso il fatto”. Sotto gli occhi di genitori ed ex studenti, tra cui una ragazza che nel frattempo è diventata maggiorenne (gli episodi contestati risalivano al periodo 2014-2019).

Tutto finito? No, perché ora Prunotto può tornare a insegnare: l'assoluzione ha fatto decadere la sospensione imposta all'epoca dall'Ufficio scolastico regionale (Usr). Che ora si ritrova sommerso dalle critiche, così come la scuola: i genitori degli alunni di oggi non vogliono che la maestra ritorni in classe e per questo ha già chiesto un incontro alla dirigenza. E c'è chi ha scritto direttamente all'Usr, come il papà di una studentessa che si era costituita parte civile: «Ora in quella scuola c'è il mio figlio più piccolo e, sebbene la Maestra Prunotto sia stata assolta in sede penale, gli episodi contestati hanno lasciato un segno indelebile nella comunità scolastica e nelle famiglie coinvolte, generando un clima di forte disagio - scrive il genitore - Mi risulta che attualmente la maestra Prunotto sia in ferie, ma che sia prevista la sua prossima riassegnazione all’insegnamento nella stessa scuola. Tale decisione, se confermata, rischia di compromettere il sereno svolgimento delle attività didattiche, riaprendo ferite ancora non rimarginate e generando malessere tra gli alunni e i genitori, me compreso. Chiedo pertanto formalmente al Provveditorato di esercitare il proprio potere decisionale e di valutare con urgenza il trasferimento della maestra Laura Prunotto presso un altro istituto, al fine di garantire un ambiente scolastico sicuro e sereno per tutti i bambini ancora presenti nella scuola, compreso mio figlio».

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