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17 Gennaio 2025 - 17:17
Italia-Francia: a giugno aprono il Tenda (dopo 4 anni) e la seconda canna del Frejus
Buone notizie - si spera - in arrivo per i collegamenti tra il Piemonte e la Francia, negli ultimi anni messi a dura prova da maltempo e burocrazia. Oggi, a margine dell’incontro tra la giunta regionale e il sistema confindustriale piemontese, il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha fatto il punto sulla situazione del tunnel di Tenda e della seconda canna autostradale del Frejus, annunciando che «ho avuto rassicurazione» dalla Francia «anche dopo aver minacciato di chiedere i danni» che «riapriremo i collegamenti entro giugno. È l’impegno preso dal governo francese, perché gli ultimi adempimenti spettano a loro».
Il tunnel del Tenda è chiuso addirittura dall’ottobre del 2020, quando sulla zona di confine si abbattè la tempesta Alex, causando danni enormi alle infrastrutture sul lato francese, tra cui il crollo del viadotto storico sulla RD6204 e del viadotto appena costruito sul fosso della Cà. Anche il versante italiano ha subito danni, seppur minori, come erosione concentrata e smottamenti. A causa dei danni riportati nell’alluvione il traforo internazionale del Tenda è stato chiuso e attualmente sono in corso le lavorazioni di sistemazione propedeutiche alla riapertura, tra le quali la realizzazione del nuovo ponte di scavalco del fosso del Cà, la modifica degli imbocchi delle due gallerie sul versante francese, la messa in sicurezza del vallone del Cà, la sistemazione idraulica del torrente Roya e molte altre opere minori. Secondo l’Italia, il traforo avrebbe potuto già riaprire in modalità “cantiere” ma la Francia si è opposta e pochi giorni fa, il neo ministro francese dei Trasporti, Philippe Tabarot, aveva garantito che, dopo i collaudi previsti a marzo, il tunnel avrebbe potuto riaprire al traffico entro giugno. «Dal momento che in Francia si voterà in estate - ha affondato il presidente Cirio - sono certo che sarà nel loro interesse portare a completamento quest’opera». Questo è importante per il Piemonte perché «siamo una regione che esporta ed è necessario avere collegamenti con l’esterno».
E sempre entro giugno dovrebbe aprire anche la seconda canna autostradale del Frejus, opera ormai terminata da tempo ma ancora chiusa perché sempre da Oltralpe si allungano le procedure per effettuare i collaudi.
Infine, non si è parlato, ieri, del terzo buco nero dei trasporti italofrancesi: il tunnel ferroviario del Frejus, chiuso dall’agosto 2023 per un’altra frana sul versante francese con il conseguente stop ai treni tra Torino, Lione e Parigi. Si spera quindi che sia confermata la data di fine marzo 2025, l’ultima di una lunga serie di scadenze poi mai rispettate, che è stata indicata a fine anno per la riapertura della galleria. Al momento, complici anche le chiusure invernali dei valichi alpini, per arrivare in Francia da Torino, restano quindi percorribili - in automobile - solo il tunnel autostradale del Frejus (nell’unica canna aperta) e il valico del Monginevro.
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