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L'inchiesta

«Vuole vederti, prepara il portafogli»: così il "ras delle tessere" incassava facendo favori

Chiuse le indagini su influenze politiche e infiltrazioni della ‘ndrangheta nella Torino-Bardonecchia

«Vuole vederti, prepara il portafogli»: così il "ras delle tessere" incassava facendo favori

«C’è Gallo che vuole vederti...prepara il portafoglio» scriveva Roberto Fantini a Paolo Mattana, chiamato a “saldare il conto” per ringraziare Salvatore Gallo di aver sbloccato una pratica del suo Centro fisioterapico canavesano.

La battuta di Fantini sul politico 84enne, ribattezzato “ras delle tessere”, è una delle novità che emergono dall’inchiesta sugli scambi di favori illeciti e sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nella Torino-Bardonecchia, su cui il pubblico ministero Valerio Longi ha appena chiuso le indagini. In tutto gli imputati sono 35, con 7 nomi nuovi rispetto allo scorso aprile, quando sono scattati i primi arresti: uno è proprio quello di Mattana, legale rappresentante della clinica di Leinì. Gli altri sono amministratori di imprese fallite, tutti accusati di bancarotta fraudolenta, e un presunto complice dei Pasqua.

L’81enne Giuseppe Pasqua e il figlio Domenico Claudio, 54 anni, sono imputati per associazione a delinquere di stampo mafioso (di cui è accusato anche un cugino, il pugile 41enne Michael Pasqua): la loro famiglia avrebbe guidato la “locale di Brandizzo” della ‘ndrangheta e, con estorsioni, minacce e protezione, avrebbe «esercitato il controllo del territorio, inserendosi anche nella realizzazione del piano migranti del comune». Ma, soprattutto, si sarebbe infiltrata nei lavori sull’autostrada Torino-Bardonecchia grazie ai rapporti con Roberto Fantini, ex amministratore delegato di Sitalfa, partecipata di Sitaf, la società che gestisce l’A32. Il quale è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa proprio perché avrebbe affidato sistematicamente opere di “trasporto e movimento terra” alle ditte dei Pasqua, autorizzando il pagamento di fatture gonfiate in cambio della “restituzione in denaro contante di parte dei proventi”.

Fantini risponde anche di peculato per aver messo a disposizione di Gallo 16 carte di credito di Sitalfa, che poi l’anziano politico avrebbe distribuito «a conoscenti e professionisti che in qualche modo potessero garantire un tornaconto elettorale o personale». Avrebbe anche pagato con soldi dell’azienda fatture per cene in trattoria e casse di champagne in favore del politico.

Ma Fantini e l’anziano ras, di estrazione socialista ma poi passato al Pd, sono accusati anche di un traffico di influenze illecite per il Centro fisioterapico canavesano di Leinì: avrebbero agevolato un’autorizzazione necessaria all’ampliamento delle attività del poliambulatorio. «Se non era per me, ci impiegavi tre anni» si vantava Fantini con Mattana. Non solo: in concorso con alcuni manager Sitaf (tra cui il direttore del personale Salvatore Sergi), il politico è accusato di aver minacciato di licenziamento o demansionamento un dipendente candidato alla Circoscrizione 4 per indurlo a fare propaganda elettorale anche in favore della candidata espressa dalla sua associazione IdeaTo. Sempre in occasione delle amministrative 2021, poi, Gallo avrebbe aiutato Francesco Anello a sottoporsi rapidamente a un intervento chirurgico: «Questo ti costerà 50 voti e non sto scherzando perché stavolta devo vincere e le telefonate le puoi fare pure se sei sulla sedia a rotelle» ha detto l’84enne in una delle frasi intercettate.

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