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Il mistero

Hotel, stadio e polizia, il giallo dei tre giorni del generale libico a Torino

Cos'ha fatto Almasri in città e perché ha girato tranquillamente per l'Europa

Hotel, stadio e polizia, il giallo dei tre giorni  del generale libico a Torino

È arrivato a Torino indisturbato dalla Germania, tanto da riuscire a prendere una stanza in un albergo e poi andare a vedere Juve-Milan allo stadio. E solo al ritorno è stato fermato per un controllo apparentemente casuale: così è finito il “tour” europeo di Najem Osema Almasri Habish, generale libico 45enne. Arrestato dalla Digos torinese in seguito al mandato della Corte penale internazionale per «crimini contro l’umanità e crimini di guerra», soprattutto per le torture ai danni dei detenuti nella prigione di Mitiga, vicino Tripoli. Accuse che avrebbero potuto costare l’ergastolo e che invece, al momento, restano in sospeso perché l’accusato è stato subito rilasciato e rimandato in Libia con un volo di Stato, decisioni che sono poi valse l’inchiesta penale per Giorgia Meloni, i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, il sottosegretario Alfredo Mantovano.

Cosa facesse Almasri in Europa e a Torino, intanto, resta un giallo. Si sa che è passato da Regno Unito, Paesi Bassi, Belgio e Germania, per un “tour” durato giorni e giorni in giro per l’Europa (con in tasca un visto per gli Stati Uniti e un passaporto per la Repubblica Dominicana). Anche dopo che il mandato di cattura era stato spiccato, il 18 gennaio. Eppure lui non si è preoccupato, anzi: cosa lo rendeva così sicuro? Qualcuno lo ha protetto durante questo viaggio dai contorni misteriosi? Forse c'entrano i servizi segreti?

Tante domande, qualche certezza: proprio il 18 gennaio il 45enne libico è “comparso” a Torino insieme a tre connazionali. I quattro uomini sono arrivati con un’auto noleggiata in Germania, che poi avrebbero dovuto restituire a Fiumicino (per poi prendere un volo verso la Libia?).

Per la tappa torinese hanno prenotato online le stanze all’Holiday Inn di piazza Massaua e le hanno pagate al loro arrivo. Ma sono subito usciti per andare a vedere la partita di serie A fra Juventus e Milan, fissata per le 18 di quel sabato pomeriggio. Ma erano in città solo per quello? Di certo c’è che, al ritorno dall’Allianz Stadium, i libici sono stati fermati in via Cigna da una pattuglia della Squadra Volanti: dopo il controllo, ufficialmente di routine, i libici sono tornati in hotel e hanno lasciato l’auto nel parcheggio esterno.

Alle 3 della notte successiva, però, Almasri e i suoi tre amici sono stati svegliati dalla polizia (insieme a parecchi altri clienti dell’albergo, disturbato dal trambusto in piena notte): gli agenti hanno arrestato il comandante della polizia libica e lo hanno portato al carcere Lorusso e Cutugno molte ore dopo, intorno alle 20 della domenica. Il lunedì la notizia dell’arresto è diventata di dominio pubblico e il martedì la Corte d’Appello di Roma ha disposto la scarcerazione per l’ormai famoso “vizio di forma”, con il volo di Stato in serata che ha riportato Almasri a Tripoli.

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