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IL CASO
09 Febbraio 2025 - 09:50
In questi giorni l’attenzione mediatica in ambito sanitario è tutta alla nuova riforma che dovrebbe decretare il passaggio degli attuali medici di famiglia al Servizio sanitario nazionale come dipendenti. Una notizia che fa scalpore e crea scontento. Non mancano infatti le polemiche e gli sfoghi dei medici di famiglia: come il post su Facebook della dottoressa Paola Ferranti, un contenuto che sta facendo il giro del web (e che ha raccolto diversi commenti solidali e concordi alle parole della Ferranti). La dottoressa scrive: «Lavoro minimo 8-10 ore al giorno e quasi sempre anche mezzo week end per smaltire le scartoffie della settimana che sono pratiche burocratiche di persone che stanno male» spiega riferendosi alla registrazione di referti, certificazioni di invalidità, ricette, relazioni varie.
PAOLA FERRANTI
E sul futuro che potrebbe attenderla, Ferranti non ha dubbi «Se passa la dipendenza io sarò tra i primi a passare nel privato e come me faranno tanti tanti altri. Chi potrà andrà in pensionamento anticipato. Qualcuno rimarrà nel Servizio Pubblico? E per quanto tempo? Di sicuro noi non rimarremo senza lavoro ma chi non può pagare l’assistenza invece rimarrà senza un medico. La manovra per la privatizzazione del Servizio sanitario nazionale avanza e non è più silenziosa» conclude la dottoressa.
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