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Il caso
15 Febbraio 2025 - 09:41
Dopo le botte e gli speronamenti, le fiamme: continua la guerra fra due rami di una famiglia rom, con sette veicoli danneggiati da un incendio in via Bologna e un furgone bruciato in corso Taranto. Qui, a quanto risulta, è stata lanciata una molotov all'interno, dove dormivano una donna e sua figlia: oltre ai vigili del fuoco, su due "fronti" della guerra, sono intervenuti polizia e carabinieri. Che per corso Taranto indagano per tentato omicidio.
Le prime tappe della faida risalgono ai mesi scorsi, come abbiamo raccontato su queste pagine. Ma le tensioni sono riesplose l'altro giorno, durante una festa di matrimonio che avrebbe dovuto riappacificare i rami in lotta. Invece un 45enne (noto alle forze dell’ordine) beve troppo e viene alle mani col papà del futuro sposo e con altri parenti. Una zuffa nel locale, poi l’ubriaco (dopo essersi preso una bottiglia in testa e un posacenere sul viso) esce dal ristorante e sperona prima la macchina dello sposo in via Massari, quindi va alle popolari di via Bologna 267, dove abitano i “rivali” presenti alla festa.
Nel cortile delle case Atc, l’esagitato a bordo del suo furgone sperona il mezzo del papà dello sposo e un’altra vettura. Dopo la follia, l’uomo va al commissariato Barriera Milano per fare denuncia e incolpare i “rivali”, quindi si reca al San Giovanni Bosco per farsi refertare. Ed è qui che arrivano i poliziotti. Ma appena li vede, il 45enne rom li aggredisce. Alla fine, viene arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e violenza. Ma il figlio dell’ubriaco, ricercato dalla polizia, ieri ha messo in atto la sua vendetta in un pomeriggio da Far West in via Cravero. Prima ha fatto a botte col papà dello sposo ma non avendo la meglio è salito in macchina e ha speronato il “rivale”. Per tutta risposta, il fratello dello sposo gli ha rotto il vetro a mazzate. Coinvolto anche un bus 18 del Gtt, danneggiato.
Nella notte, le due nuove puntate: alle 23,30, all'altezza di corso Taranto 180, qualcuno ha lanciato una bottiglia incendiaria contro il furgone parcheggiato in cui dormivano una donna e sua figlia. Che sono riuscite a mettersi in salvo prima che il mezzo venisse consumato dalle fiamme, poi spente dai vigili del fuoco (intervenuti insieme ai carabinieri). Quindi, intorno alle 2.30, il nuovo incendio nel cortile delle case popolari di via Bologna 265-267, dov'è stato incendiato un furgone e il rogo si è allargato a camper e auto parcheggiati. In totale i veicoli danneggiati sono sette: in questo caso indaga la polizia.
"Esprimo preoccupazione per i fatti accaduti nelle ultime notti nei pressi di alcuni complessi popolari nella zona nord di Torino. La spirale di violenza a cui abbiamo assistito rappresenta un pericolo per la sicurezza dei residenti, che spesso sono nuclei fragili, da tutelare. Nei complessi Atc l’unica legge che deve valere è quella dello Stato, per questo terremo alta la guardia, proseguendo nella liberazione degli alloggi ancora occupati. Serve uno sforzo congiunto di tutte le istituzioni per affrontare questi problemi ed evitare che a farne le spese sia proprio chi vive nei quartieri popolari" commenta così i fatti delle scorse ore Maurizio Pedrini, presidente Atc del Piemonte Centrale.
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