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Le reazioni
16 Febbraio 2025 - 07:30
«In queste case non si vive più, quella gente non paga nulla e noi dobbiamo sopportare tutto. Prefetto, questore e sindaco, dove c... siete? Questi sono armati, abbiamo paura. Dobbiamo prendere le pistole noi e farci giustizia da soli?».
Alfredo Gambino, anziano che da anni abita in via Bologna 267, riassume così la rabbia dei residenti dopo le ultime “tappe” della faida fra famiglie rom. La stessa rabbia di chi vive in corso Taranto e via Cravero, dove ci sono stati gli episodi precedenti: «Noi siamo qui da decenni ma da un paio d’anni si sta male: vogliamo andarcene» si sfoga un gruppo di abitanti, che chiedono di rimanere anonimi per paura di ritorsioni.
Valerio Lomanto, presidente della Circoscrizione 6, chiede un piano di sgomberi per il quartiere Regio Parco: «Lo abbiamo chiesto al Tavolo sicurezza, all’Atc e agli assessori Marco Porceda e Jacopo Rosatelli. Qui i residenti onesti sono sotto scacco». Gli fa eco Verangela Marino, capogruppo di Fdi in Circoscrizione 6: «La rabbia e il terrore della gente è giustificata, considerando anche le minacce che subiscono. Noi lottiamo da anni al loro fianco per riportare ordine e sicurezza in complessi popolari che ormai sono diventati un ghetto. È ora di finirla».
Domenico Garcea, consigliere comunale di Forza Italia, parla di «Suburra a Torino». E non risparmia critiche: «Questo Far West è il risultato delle politiche di integrazione dell’amministrazione comunale e del presidio inesistente del territorio, che ormai da 20 anni è abbandonato al suo destino. Nonostante, in Consiglio comunale, Forza Italia denunci da 3 anni l’assenza di azioni concrete. Adesso ci aspettiamo un piano di rilancio, che è di assoluta e diretta competenza del sindaco e della Giunta». Anche il presidente di Atc, Maurizio Pedrini, si dice preoccupato: «Questa spirale di violenza è un pericolo per gli abitanti. Noi proseguiremo nella liberazione degli alloggi ancora occupati ma serve uno sforzo congiunto di tutte le istituzioni per affrontare i problemi». Anche l’assessore regionale alla Casa, Maurizio Marrone, promette di proseguire con gli sgomberi perché considera «inaccettabile che le case popolari vengano messe a ferro e fuoco per le faide malavitose di nomadi abusivi. Mercoledì, al Comitato sicurezza in Prefettura, chiederemo un intervento radicale per riportare legalità e sicurezza nell’area di via Bologna e a Mirafiori».
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