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la tragedia di Abisko

Valanga travolge un elicottero in Svezia: morti due fratelli torinesi. Ecco cosa sappiamo

L'elicottero era appena atterrato quando la slavina si è staccata dalla montagna e ha travolto il mezzo e un gruppo di 7 persone. Le vittime sono Mattia e Daniele Boer

Mattia e Daniele Boer

Mattia (a sinistra) e Daniele Boer

Erano appena scesi dall'elicottero che li aveva portati in vetta alla montagna da dove avrebbero affrontato una discesa, sci ai piedi, indimenticabile. Un'avventura che è costata loro la vita: subito dopo aver messo i piedi a terra, alle loro spalle si è staccata una enorme valanga. La massa di neve nel giro di pochi secondi si è abbattuta sull'elicottero appena atterrato, sul pilota e sul gruppo di appassionati di eliski. Impossibile fuggire a quel mostro bianco che in un attimo ha cancellato per sempre la loro voglia di avventura.

Mattia Boer

Sono morti così Mattia e Daniele Boer, due fratelli originari di Luserna San Giovanni, in Val Pellice, provincia di Torino. La tragedia è avvenuta pochi minuti prima delle 16 di giovedì, quando è stato lanciato l'allarme per una valanga vicino a Kårsavagge, a ovest del Parco Nazionale di Abisko, in Svezia. La slavina, di grandi dimensioni, ha letteralmente spazzato via l'elicottero e il gruppo che ne era appena sceso, composto dal pilota, da una guida alpina locale e da un gruppo di 5 sciatori italiani, tra cui i due fratelli torinesi, le rispettive compagne e anche un terzo fratello Boer, Simone: si trattava di un gruppo di appassionati di eliski, pratica sportiva che consiste nel raggiungere in elicottero vette non servite dagli impianti sciistici per poi scendere a valle in fuoripista, sci ai piedi. I cinque torinesi erano arrivati in Svezia domenica ma il maltempo aveva impedito loro di compiere discese fino a mercoledì. Giovedì c'era stata la prima occasione per una giornata sugli sci e quella che avevano appena iniziato era l'ultima discesa della giornata. Secondo quanto riportato dal Ceo della compagnia di elicotteri, il gruppo era partito dal Niehku Mountain Villa a Riksgränsen e quando si è staccata la valanga, il pilota non avrebbe neanche avuto il tempo di riavviare il motore del mezzo

Daniele Boer

Ad avere la peggio, purtroppo, sono stati i due fratelli, di 50 e 45 anni. Sul posto sono immediatamente intervenuti i soccorsi con un notevole spiegamento di forze: i soccorritori sono arrivati a bordo di elicotteri dalla Svezia e dalla Norvegia e, via terra, con l'ausilio di motoslitte. Quando sono riusciti a raggiungere il luogo della valanga, le altre 5 persone erano già riuscite ad uscire con i propri mezzi dalla neve (una di loro è rimasta ferita in maniera non grave), mentre per i due fratelli Boer sono scattate le ricerche. Mattia è stato trovato ed estratto dalla neve dalla compagna e dal fratello Simone, che hanno provato a rianimarlo, mentre Daniele è stato ritrovato dai soccorritori dopo circa un'ora. Entrambi sono stati portati in ospedale, Daniele a Tromso in Norvegia e Mattia in Svezia, ma purtroppo ogni tentativo di rianimarli si è rivelato vano.   

Secondo l'Agenzia per la protezione ambientale, giovedì il rischio di valanghe nella zona di Abisko era definito "significativo". Secondo la scala del rischio valanghe, il livello era di grado tre su cinque, con l'avviso di «condizioni pericolose. Valutate attentamente il manto nevoso e il terreno. Siate molto cauti nella scelta di dove e come sciare». Sulla tragedia è stata aperta un'inchiesta guidata dal procuratore Jonas Fjellstrom che ha ordinato di eseguire l'autopsia sul corpo di entrambi i fratelli. Della tragedia è ovviamente stata informata la Farnesina da cui è giunta una nota con la quale si spiega che «l'ambasciata d'Italia in Svezia è in contatto con i familiari dei connazionali coinvolti e seguirà le procedure per il rientro in Italia delle salme degli sciatori deceduti».

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