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Il nuovo allenatore della Juventus

Nella notte rottura con Mancini e torna il nome di Tudor, stasera a Torino (ma solo per quattro mesi)

L'ex ct della Nazionale ha chiesto garanzie per il futuro, ma Giuntoli ha detto no. All'orizzonte c'è Gasperini (libero solo dall'estate). A ore l'esonero di Thiago Motta

Nella notte rottura con Mancini e torna il nome di Tudor, stasera a Torino (ma solo per quattro mesi)

Igor Tudor

Rottura nela notte in casa Juevntus tra la società e l'allenatore che Cristiano Giuntoli aveva scelto, Roberto Mancini. L'ex ct della Nazionale ha chiesto un contratto pluriennale, ma la Juve ha detto no, proponendogli solo un accordo per quattro mesi senza garanzie per il futuro, anche a raggiungimento dell'obiettivo Champion. Ed è stato a questo punto che il ds bianconero ha dovuto ricominciare da capo e avrebbe trovato solo la disponibilità di Igor Tudor. Tudor, reduce dalla breve avventura alla Lazio del post Sarri nella passata stagione e inizialmente restio a guidare la Juventus in corsa senza garanzie per il futuro, ha fatto una mossa che ha ribaltato le gerarchie e di fatto gli ha consegnato la panchina juventina, già vissuta nel 2020-21 come assistente di Andrea Pirlo. Già, Tudor ha fatto sapere alla Juventus di essere disposto a traghettare e basta, accettando un accordo senza garanzie - e con una semplice opzione - per il 2025-26. Un colpo di scena che ha modificato nel giro di qualche ora la situazione. L'unica cosa certa, a questo punto, è l'addio di Thiago Motta che potrebbe essere esonerato già nella giornata di oggi. Ma perché la Juve non ha proposto un contratto pluriennale a Mancini? I soliti ben informati dicono che le vere trattative (ancora in corso) sono con l'allenatore dell'Atalanta Gasperini che, però, non sarà disponibile fino all'estate. 

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