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Mercato del lavoro

Lavoro a Cuneo, stabilità con riserva: nel 2025 attesi oltre 11mila nuovi contratti

Domanda in lieve calo e difficoltà di reperimento, solo il 31% dei contratti sarà stabile

Lavoro a Cuneo, stabilità con riserva: nel 2025 attesi oltre 11mila nuovi contratti

Il mercato del lavoro nella provincia di Cuneo si prepara ad affrontare un 2025 caratterizzato da una sostanziale stabilità, ma non privo di sfide. Secondo il bollettino del sistema informativo Excelsior, le imprese cuneesi hanno programmato 3.740 nuovi contratti per il mese di marzo 2025, con una leggera flessione dell'1,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Se si estende l'analisi al trimestre marzo-maggio 2025, il numero di assunzioni previste sale a 11.730, con una riduzione di 80 unità rispetto al medesimo trimestre del 2024.

Il panorama occupazionale cuneese vede il 78% delle nuove entrate destinato a lavoratori dipendenti, mentre il 14% riguarda lavoratori somministrati, l'1% collaboratori e il restante 7% altre tipologie di lavoratori non alle dipendenze. Un dato significativo è che solo il 31% delle assunzioni sarà stabile, con contratti a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre il 69% sarà a termine.

Delle 3.740 nuove entrate, il 13% sarà costituito da laureati e il 26% da diplomati. Le qualifiche professionali e l'assenza di un titolo specifico rappresentano rispettivamente il 41% e il 19% delle assunzioni. Le piccole imprese, con meno di 50 dipendenti, saranno protagoniste di questo scenario, coinvolgendo il 61% delle nuove assunzioni.

I servizi si confermano il settore trainante con il 61,5% delle nuove entrate, mentre l'industria, con 1.440 assunzioni, rappresenta il 38,5% della domanda totale. All'interno dell'industria, il comparto manifatturiero e quello edile prevedono rispettivamente 1.100 e 340 nuove entrate. Tra i servizi, spiccano il settore dell'alloggio e ristorazione con il 14,4% delle assunzioni, seguito dal commercio (14,3%) e dai servizi alle persone (11,5%). Nonostante la stabilità complessiva, permangono difficoltà nel reperire alcune figure professionali. Le professioni più difficili da trovare includono operai specializzati nelle rifiniture delle costruzioni, operatori di macchine automatiche, tecnici in campo ingegneristico e della salute, e professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali.

Luca Crosetto, presidente provinciale di Confartigianato Imprese, ha evidenziato la necessità di intervenire sul disallineamento tra domanda e offerta di lavoro, sottolineando l’importanza di creare un ecosistema in grado di favorire l’occupazione e lo sviluppo delle competenze. A suo avviso, è fondamentale promuovere un’alleanza strategica tra tutti i soggetti coinvolti.

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