l'editoriale
Cerca
Il lieto fine
30 Marzo 2025 - 11:13
Uno straordinario intervento ha permesso di salvare la vita di una giovane madre e della sua bambina non ancora nata. Che ora sta bene, si chiama Lou Anastasia e pesa 1 chilo e mezzo. Ma deve crescere ancora un po' prima di poter andare a casa. Un esito tutt'altro che scontato e ottenuto grazie alla collaborazione di medici di diverse specializzazioni della Città della Salute e della Scienza di Torino.
La notte tra il 5 e il 6 marzo la 26enne Eleonora Signoriello, alla 29esima settimana di gravidanza, si è presentata al pronto soccorso di Chivasso perché faceva fatica a respirare. Un problema poi diventato una dispnea intensa: «I medici hanno capito subito che la situazione era grave» racconta lei stessa, che vive a Settimo con il compagno Denis Hurjui.
La giovane è stata immediatamente trasferita nella terapia intensiva dell'ospedale Sant'Anna, dove la Tac ha fatto emergere un’occlusione quasi totale delle arterie polmonari. La successiva ecocardiografia ha dimostrato quanto la situazione fosse grave, con segni di iniziale scompenso cardiaco e pericolo imminente di vita per la giovane donna e la sua bambina.
Per questo è scattato il nuovo trasferimento nella Rianimazione delle Molinette di Torino, dove i medici hanno dovuto prendere una decisione: l'unica opzione per salvare mamme bimba era la tromboaspirazione dell'arteria polmonare. Un intervento mini-invasivo che, attraverso un piccolo catetere inserito attraverso la vena femorale, consente di aspirare gli emboli che ostruiscono i vasi sanguigni del polmone. «È stato tutto talmente veloce che abbiamo faticato a renderci conto di cosa stesse succedendo - ammette ora mamma Eleonora, che lavora come cameriera a Superga (come il compagno, responsabile di sala in un locale di Torino) - Eravamo preoccupati ma i medici sono stati fantastici, molto umani e chiari nello spiegarci i rischi che correvamo: hanno detto subito che l'obiettivo era salvare la vita a me».
L’intervento, di cui esistono solo pochissimi casi eseguiti in gravidanza a livello mondiale, è stato eseguito sotto continuo controllo radioscopico proteggendo il feto dalle radiazioni e verificando di continuo lo stato di benessere.
L'operazione, eseguita nella sala angiografica della Radiologia Interventistica, ha coinvolto un team multidisciplinare di radiologi interventisti (dottori Andrea Discalzi, Floriana Nardelli, Jacopo Brino della Radiologia Interventistica diretta dal dottor Andrea Doriguzzi), di rianimatori (dottoressa Marinella Zanierato - responsabile della Rianimazione DEA Molinette) e della dottoressa Mariella Maio (Direttore della Anestesia e Rianimazione 4). A supporto, una équipe multidisciplinare “in standby”, costituita da cardiochirurghi, ginecologi, neonatologi, ostetriche ed infermieri: tutti pronti ad intervenire in caso di complicazioni. Grazie alla tempestività e alla professionalità del personale sanitario, l'intervento ha avuto successo, scongiurando conseguenze potenzialmente fatali per entrambe.
Dopo la procedura, la paziente è stata tenuta sotto stretta osservazione nella Rianimazione del pronto soccorso delle Molinette ed è stato avviato un monitoraggio costante delle condizioni materne e fetali da parte di una équipe di anestesisti-rianimatori, cardiologi, radiologi interventisti, ginecologi, neonatologi, ostetriche, infermieri della CDSS (con tanto servizio di pronta disponibilità attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 per eventuali emergenze materne o fetali).
A distanza di cinque giorni, considerato il rischio di recidiva tromboembolica materna in caso di prosecuzione della gravidanza, si è deciso di espletare il parto direttamente nelle sale operatorie delle Molinette, dopo aver completato i trattamenti per la profilassi respiratoria e la neuroprotezione neonatale necessari, considerate la bassa epoca gestazionale del feto e la conseguente prematurità. Ancora una volta si sono riunite le competenze multidisciplinari e il taglio cesareo è stato eseguito dal professor Luca Marozio (Direttore della Ginecologia e Ostetricia 1 universitaria) con il dottor Maurizio Giarola e la dottoressa Carola Beltratti della divisione, coadiuvati dalle ostetriche Luana Giusti, Barbara Ianiro e Patrizia Tripodi. In considerazione del quadro clinico e dei rischio materno ci è voluta un’anestesia generale eseguita dai dottori Alberto Birocco, Mariella Maio e Marinella Zanierato, coadiuvati dagli infermieri Cosimo Greco e Roberto Fontenella.
La piccola Annalisa Lou è nata prematura il 13 marzo, alla 30esima settimana (più 4 giorni), ma in buone condizioni di salute: è stata prontamente assistita dalla équipe di Neonatologia universitaria (dottori Francesco Cresi, Ananda Bauchiero, Laura Ferrero, infermiera pediatrica Angela Pitino). Quindi, a quadro clinico stabilizzato, la bimba è stata trasferita presso il reparto di Neonatologia universitaria del presidio Sant'Anna (diretta dalla professoressa Alessandra Coscia), dove, pochi giorni dopo, ha potuto ricevere il primo abbraccio della sua mamma: «È stato davvero un miracolo che siano riusciti a salvare anche mia figlia» tira un sospiro di sollievo Eleonora Signoriello.
La giovane mamma è stata appena dimessa mentre la neonata è ancora ricoverata nella Terapia Intensiva neonatale, dove rimarrà sotto stretta osservazione fino al termine della convalescenza per garantire il suo benessere. Al momento respira spontaneamente e cresce regolarmente, anche grazie al latte della propria mamma: «La andiamo a trovare tutti i giorni e passiamo con lei almeno un paio d'ore - conclude la 26enne - Dopo il grande spavento, proviamo una gioia immensa: solo guardare Lou Anastasia rende tutto più facile. Adesso dipende da lei: resterà in ospedale fino a quando raggiungerà la 35esima settimana e 1,8 chili di peso: le mancano poco più di 200 grammi. Quindi pensiamo che verrà dimessa fra un paio di settimane».
«Ogni medico ha fatto la sua parte, come in una orchestra. Nonostante fosse una situazione molto critica e non ci conoscessimo tutti: diciamo che abbiamo suonato bene senza aver mai “provato” insieme». Usa un paragone musicale Marinella Zanierato, responsabile della Rianimazione del pronto soccorso della Molinette. E fatica a trattenere la soddisfazione con cui, a nome di tanti colleghi della Città della Salute, racconta il salvataggio “miracoloso” di Eleonora Signoriello e della sua Lou Anastasia.
«Una embolia polmonare cosi grave poteva essere letale - ammette la dottoressa - La mamma aveva entrambe le arterie polmonari chiuse all’uscita dal cuore. Non si poteva aspettare ma l’unica opzione era una procedura tentata solo 7 volte nel mondo con donne incinta». L’operazione, difficile e rara, poteva andare storta in molti modi: «Per questo dico che siamo stati un’orchestra: ogni equipe aveva la sua strategia per intervenire a seconda della conclusione». Una situazione molto pericolosa: «C’erano due vite da salvare ed è stato bruttissimo dire alla mamma che la priorità era lei. Anche perché la gravidanza era a metà: il feto era già in parte sviluppato ma aveva ancora una importante immaturità cerebrale e polmonare. Ma è andato tutto bene: ora i colleghi mi mandano tutti i giorni le foto della bimba».
«Un evento sanitario che avrebbe potuto avere un esito molto diverso e infausto si è risolto nel migliore dei modi - dichiara Thomas Schael, commissario della Città della Salute e della Scienza di Torino - Il valore aggiunto espresso dalle nostre strutture è consistito nella possibilità di schierare in contemporanea le competenze mediche e sanitarie di tutte le specialità necessarie per trattare al meglio le diverse sfaccettature di questo rarissimo caso clinico. Tutte queste competenze multidisciplinari dei nostri ospedali contraddistinguerà il futuro Parco della Salute, dove si completeranno in un’unica struttura».
Aggiunge l'assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi: «Fare rete e condividere competenze e professionalità tra i nostri ospedali deve essere al centro della sanità piemontese. Questa storia a lieto fine conferma, ancora una volta, l’efficacia di questo approccio. La buona riuscita dell’intervento è ancora una volta la dimostrazione dell’eccellenza che la Città della Salute rappresenta per la nostra regione e di come sia un punto di riferimento a livello nazionale ed internazionale».
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..