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Il caso
02 Aprile 2025 - 05:27
Foto d'archivio
L’hanno trovata sulle scale del parcheggio del Movicentro di Ivrea. Confusa e piena di lividi, con la paura dipinta sul suo volto da 16enne. «L’hanno sedata e violentata» ha raccontato un amico ai carabinieri della Compagnia di Ivrea. Che poi hanno sentito anche la ragazzina, arrivata in caserma insieme alla mamma. Stando a quanto emerge, però, non avrebbe ancora sporto ufficialmente denuncia sullo stupro che avrebbe subito. Per questo i militari, coordinati dalla Procura di Ivrea, stanno cercando riscontro su quanto emerso in queste prime ore di indagine.
Piena di lividi
L’episodio risalirebbe a circa una settimana fa, nello stesso giorno in cui si è consumata una rissa conclusa con l’accoltellamento di un cane (in corso Nigra, a pochi metri di distanza dalla stazione e dal Movicentro). Secondo quanto emerge dalle indagini dai carabinieri, coperte dal massimo riserbo, la studentessa 16enne sarebbe stata ritrovata la mattina dopo. Con il corpo pieno di lividi, forse violentata e drogata. A quanto risulta, la ragazza è stata poi ricoverata all’ospedale di Ciriè, dov’è poi rimasta in osservazione per un paio di giorni.
Nel frattempo il suo amico ha inviato la segnalazione dei carabinieri. Poi anche lei è stata sentita in caserma insieme alla mamma, senza però presentare denuncia. In casi come questi, con una vittima sotto i 18 anni, è comunque possibile aprire un’inchiesta d’ufficio. Gli investigatori stanno analizzando telecamere e testimonianze, anche per capire se a commettere la violenza sia stata una persona da sola o se si sia trattato di uno stupro di gruppo.
Misure rafforzate
Proprio l’altro ieri, al Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, si è discusso delle «ripetute condotte moleste perpetrate vicino alla stazione ferroviaria e al Movicentro da parte di gruppi di giovani e da persone senza fissa dimora, per lo più provenienti da altri comuni, oggetto di segnalazione da parte dei residenti e dei commercianti della zona».
Dopo la riunione, cui ha partecipato il sindaco Matteo Chiantore, il prefetto Donato Cafagna ha disposto il rafforzamento di servizi coordinati di vigilanza e di controllo (con il supporto del reparto Prevenzione Crimine, della polizia ferroviaria e della guardia di finanza, anche con unità cinofile).
Ora si valuterà anche la creazione di una zona a vigilanza rafforzata per allontanare criminali e violenti. Una disposizione che adesso, dopo la notizia di questo presunto stupro, viene richiesta a gran voce dai politici eporediesi. Ma il sindaco Chiantore frena e chiede di aspettare l’esito delle indagini. Anche se il suo assessore ai Servizi Sociali, Patrizia Dal Santo, annuncia l’intenzione di organizzare servizi mirati con educatori e mediatori.
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