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Cronaca
11 Aprile 2025 - 22:59
Il marito di Liliana Resinovich, Sebastiano Visintin, è stato formalmente indagato per l’omicidio della 63enne, la cui scomparsa ha scosso l’opinione pubblica. La tragica vicenda ha avuto inizio il 14 dicembre 2021, quando Liliana sparì misteriosamente. Il suo corpo venne ritrovato il 5 gennaio 2022 nei giardini dell’ex Ospedale psichiatrico di Trieste (ex Opp), ma le circostanze della sua morte restavano avvolte nel mistero. Ora, a più di tre anni di distanza, nuove indagini e autopsie hanno fatto luce sulla dinamica dei fatti.
Gli ultimi esami medico-legali sul cadavere riesumato della donna hanno escluso definitivamente l’ipotesi del suicidio, facendo emergere segnali evidenti di una morte causata da terzi. Sebastiano Visintin, marito della vittima, è stato quindi iscritto nel registro degli indagati, come confermato dalla trasmissione televisiva Quarto Grado. Secondo le fonti, le forze dell’ordine avrebbero effettuato una perquisizione nell’abitazione dell’uomo, concludendo le operazioni in piena notte. Questo nuovo sviluppo ha spinto a una revisione della versione fornita dallo stesso Visintin.
Fino ad oggi, Sebastiano Visintin non era mai stato formalmente coinvolto nelle indagini. La sua versione dei fatti, riferita agli investigatori, parlava di una giornata iniziata presto con la consegna di alcuni coltelli in vari negozi, inclusa una pescheria. Tuttavia, una testimonianza della commessa della pescheria ha smentito la sua dichiarazione, confermando di non averlo mai visto quel giorno. Visintin avrebbe poi dichiarato di aver passato il tempo successivo a testare una GoPro. Ma queste versioni hanno sollevato sospetti e, con l’avanzamento delle indagini, sono emerse nuove contraddizioni.
La scomparsa di Liliana Resinovich aveva inizialmente sollevato preoccupazioni su un possibile gesto estremo da parte della donna, ma amici e familiari hanno sempre sostenuto che un suicidio fosse fuori discussione. Le accuse, ora rivolte verso Sebastiano Visintin, hanno contribuito ad alimentare la tensione attorno a un caso che ha avuto una forte eco mediaticamente, anche grazie agli interventi pubblici del marito, che ha rilasciato numerose dichiarazioni in tv, suscitando opinioni contrastanti. Il suo avvocato, Paolo Bevilacqua, aveva recentemente dichiarato che una formalizzazione dell'indagine avrebbe potuto aiutare a ridurre la pressione mediatica e chiarire la vicenda.
L’autopsia ha stabilito che Liliana Resinovich sarebbe stata strangolata il 14 dicembre 2021, il giorno della sua scomparsa. Il corpo presentava segni evidenti di violenza sul volto e una vertebra fratturata. Questi nuovi elementi confermano l’ipotesi dell’omicidio, facendo crollare definitivamente l'idea di un suicidio, che era stata inizialmente considerata dagli inquirenti.
L’inchiesta ora prosegue, con la formalizzazione dell’indagine su Sebastiano Visintin che potrebbe rappresentare un punto di svolta. Mentre il marito della vittima continua a difendersi, gli inquirenti stanno cercando di mettere insieme gli ultimi pezzi del puzzle.
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