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L'inchiesta

Scritte contro i vaccini a Torino e provincia, nei guai 12 "guerrieri" No Vax

La polizia li accusa del reato di imbrattamento ma anche di associazione a delinquere

Scritte contro i vaccini a Torino e provincia, nei guai 12 "guerrieri" No Vax

Dodici persone sono indagate dalla procura di Torino per l'ondata di scritte No Vax tracciate dal 2021 al 2024 su sedi sindacali, banche, scuole, università, ospedali e addirittura cimiteri in città e provincia, per un totale di 25 episodi. Spicca l’assalto a 32 auto delle Poste nel deposito di Moncalieri e quello al cimitero di Orbassano, cui si aggiungono i danneggiamenti nelle sedi di Cgil, Cisl e Uil a Torino (accusati di essere dei “nazisindacati assassini”). E ancora le filiali di Intesa San Paolo, il Politecnico, i licei e l’ospedale Sant’Anna, tra gli altri.

Quasi tutte le "azioni" erano firmate con la dicitura "Vi-Vi": si tratta di un gruppo comparso negli anni dell'emergenza Covid, volto a condannare i vaccini e legato a canali Telegram (tra cui uno seguito da oltre 18mila persone). Sono dedicati di volta in volta alla rivendicazione delle iniziative, alla diffusione di materiale propagandistico e al "reclutamento" di nuovi adepti, con l'indicazione di link che permettono di accedere a veri e propri corsi di formazione su come diventare un attivista e portare avanti le azioni. Molti pubblicano post, in forma anonima, in cui si autodefiniscono "guerrieri". 

Da lì è partita la Digos della questura di Torino, che ha indagato per quattro anni sugli atti vandalici. Fra i reati ipotizzati compare, oltre all'imbrattamento, anche l'associazione per delinquere. In un caso è contestata anche la resistenza a pubblico ufficiale per la reazione tenuta nei confronti del personale della polizia intervenuto per impedire un'azione di imbrattamento in una scuola di Torino. In queste ore i 12 indagati hanno ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini preliminari.
 

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