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L'inchiesta

Calcio e scommesse, cosa non quadra tra l’arbitro, Vlahovic e il figlio di Pirlo

I retroscena dell’indagine della Procura di Milano che coinvolge 12 campioni di serie A

Calcio e scommesse, cosa non quadra tra l’arbitro, Vlahovic e il figlio di Pirlo

Dusan Vlahovic e Andrea Pirlo non sono indagati ma sono citati negli atti dell'inchiesta su calcio e scommesse

L’inizio, con Sandro Tonali e Nicolò Fagioli che scommettevano sui siti illegali. Il seguito, in cui l’ex juventino “reclutava” altri calciatori di serie A per rientrare dei suoi debiti da record. E la conclusione con il sequestro di 1 milione e mezzo di euro a cinque persone e a una società per “esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, riciclaggio e responsabilità amministrativa degli enti”: si può dire che ormai si sa tutto dell’ennesima inchiesta sulle scommesse e il mondo del calcio, che vede 12 campioni indagati (tra gli altri, gli juventini Weston McKennie e Mattia Perin, il capitano granata Samuele Ricci, gli ex Angel Di Maria e Raoul Bellanova).

Ma c’è ancora qualcosa che non quadra: sia per gli inquirenti della Procura di Milano, che continuano a indagare, sia per i milioni di tifosi, che vedono i nomi dei loro beniamini negli atti dell’indagine.

Per esempio, colpisce la citazione di Dusan Vlahovic: le carte, infatti, attestano che l’attaccante della Juve ha effettuato due versamenti da 50mila euro ciascuno alla gioielleria Elysium, usata dagli indagati per regolare i pagamenti del gioco online attraverso la finta vendita di orologi. Ma il serbo non è indagato e non è citato neanche fra chi ha prestato soldi a Fagioli (come un altro juventino, Federico Gatti, e un ex, Radu Dragusin). Quindi, a differenza dei colleghi indagati, lui ha davvero comprato due Rolex Daytona dalla gioielleria usata come copertura per le scommesse?

Se il ruolo del bomber bianconero non è chiaro, sembra più che evidente la posizione di Pietro Marinoni, arbitro di serie D accusato di aver “sfruttato le proprie conoscenze nel calcio professionistico” per agganciare i calciatori, metterli in contatto coi gestori dei siti di scommesse illegali e riscuotere il denaro. Lo ha confermato lo stesso Fagioli quando è stato sentito dagli inquirenti a Torino, che hanno indagato a lungo prima di “passare la palla” a Milano per competenza. Acqua passata per il calciatore, ora in forza alla Fiorentina: «Non vivo né nel passato né nel futuro - ha scritto ieri su Instagram, in una storia poi rimossa - Posseggo solo il presente ed è il presente che mi interessa».

A proposito di passato, nelle chat fra il calciatore e Marinoni, spunta anche Nicolò Pirlo, figlio di Andrea: «Suo papà l’ha beccato e gli ha bloccato i conti fino a che non ha compiuto 18 anni» scriveva Fagioli il 7 giugno 2022. Poi definisce Pirlo junior «uno di noi» ma va precisato che né lui né il padre sono indagati.

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