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Chiesa
13 Aprile 2025 - 17:40
Dopo una visita imprevista alla basilica di Santa Maria Maggiore sabato scorso, questa mattina Papa Francesco ha attraversato piazza San Pietro in sedia a rotelle al termine della celebrazione della Domenica delle Palme. Accompagnato da applausi e preghiere, il Pontefice si è avvicinato ai fedeli, ha impartito benedizioni, si è fermato a salutare religiose e ha regalato caramelle ai bambini. Dopo questo momento di vicinanza e condivisione, ha fatto ritorno alla sua residenza presso Casa Santa Marta.
Durante l’omelia della celebrazione – letta dal cardinale Leonardo Sandri davanti a una folla numerosa – Papa Francesco ha condiviso parole profonde:
“Nel cammino del Calvario, reso amaro da odio e violenza, Dio ha tracciato un sentiero di salvezza, donando sé stesso per noi.”
“Quanti oggi portano il peso della croce di Cristo? Siamo capaci di riconoscerli nei volti provati dalla sofferenza, dalla guerra, dalla miseria? Abbracciare la croce non è inutile, ma è un atto d’amore concreto.”
Il Papa ha poi sottolineato come la Passione di Cristo si trasformi in compassione ogni volta che aiutiamo chi è in difficoltà, quando tendiamo la mano a chi è caduto o confortiamo chi è nel dolore.
“Durante la Settimana Santa – ha invitato – portiamo la croce nel cuore, non solo al collo.
Non soltanto la nostra, ma anche quella di chi ci è accanto e soffre, persino se si tratta di uno sconosciuto incontrato per caso... o forse non è un caso?”
Nel messaggio dell’Angelus, diffuso dal Vaticano, il Pontefice ha espresso commozione:
“Grazie per la vostra vicinanza e le preghiere. In questo momento di fragilità fisica, sento più forte la tenerezza e la compassione del Signore.”
Ha poi rivolto un pensiero speciale a tutte le vittime del dolore, in particolare quelle segnate dalla guerra, dalla povertà e dalle calamità naturali.
“Prego per voi – ha aggiunto – e vi chiedo di unirvi a me nell’affidare al Signore chi soffre”, ricordando anche le vittime del crollo a Santo Domingo e i loro familiari.
Francesco ha ricordato che il 15 aprile ricorrerà il secondo anniversario del conflitto in Sudan, dove migliaia di vite sono state spezzate e milioni costretti alla fuga.
“La sofferenza dei più fragili ci chiede di agire”, ha affermato, rivolgendosi alle parti in conflitto e alla comunità internazionale affinché sostengano il dialogo e forniscano aiuti essenziali.
Un pensiero è andato anche al Libano, in ricordo del tragico inizio della guerra civile 50 anni fa, e a tanti altri scenari martoriati:
“Possa finalmente regnare la pace in Ucraina, in Palestina, in Israele, nel Congo, in Myanmar, in Sud Sudan.
Maria, Madre Addolorata, ci accompagni e ci prepari alla Pasqua.”
Nonostante il recente ricovero di 38 giorni al Policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale, Papa Francesco non si è sottratto alla vita pubblica, pur evitando di presiedere celebrazioni religiose ufficiali.
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