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Cronaca
15 Aprile 2025 - 11:30
Autobus GTT
In un mondo del lavoro che si evolve verso una maggiore inclusività e rispetto, la storia di Andrea, un giovane operaio di Torino, sembra un triste ritorno al passato. Andrea, un nome di fantasia per proteggere la sua identità, è un ventunenne assunto da pochi mesi presso una delle officine della GTT, l'azienda di trasporto pubblico torinese. La sua esperienza lavorativa, però, si è trasformata in un incubo a causa delle molestie subite da parte di due superiori sessantenni. Un ambiente che dovrebbe essere sinonimo di professionalità e rispetto si è rivelato invece un teatro di atti di "nonnismo", battute spinte e pacche sul sedere.
Le officine della GTT, dove si riparano gli autobus del trasporto pubblico locale, sono descritte come ambienti prevalentemente maschili, dove il linguaggio e i comportamenti ricordano quelli di una caserma. "Tutti sapevano del nonnismo praticato nei confronti del ragazzo", ha dichiarato un operaio, sottolineando come tali atteggiamenti fossero tollerati e mai contrastati. Questo clima di omertà e indifferenza ha permesso che le molestie continuassero, fino a quando Andrea non ha trovato il coraggio di confidarsi con un collega.
Il collega di Andrea, dopo aver ascoltato il suo sfogo, ha deciso di agire, impedendo al giovane di dimettersi e denunciando l'accaduto alla direzione dell'azienda. Questo ha innescato un'indagine interna che ha portato alla testimonianza di diversi operai contro i due superiori accusati. La commissione disciplinare ha deciso di adottare una linea dura, optando per il licenziamento dei due dipendenti e presentando un esposto in procura. Ora, la magistratura dovrà accertare eventuali responsabilità penali.
La vicenda ha suscitato reazioni contrastanti tra i colleghi di Andrea. Alcuni minimizzano gli episodi, definendoli semplici scherzi tra colleghi, mentre altri condannano fermamente i comportamenti emersi, sottolineando l'inaccettabilità di tali atteggiamenti nel 2025. "Quando due persone perdono il lavoro è sempre spiacevole", ha commentato un dipendente, evidenziando il clima di imbarazzo e sofferenza che pervade l'ambiente lavorativo.
La GTT ha confermato i licenziamenti ma ha scelto di non rilasciare dichiarazioni, preferendo attendere che la magistratura faccia chiarezza. Anche i due lavoratori licenziati, al momento, non sembrano intenzionati a fare ricorso. La vicenda, tuttavia, solleva interrogativi importanti sulla cultura aziendale e sulla necessità di politiche più efficaci per prevenire e contrastare le molestie sul lavoro.
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