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Cronaca

“Ti spetta un rimborso di 234 euro”: la nuova truffa via mail usa il nome del Ministero della Salute per svuotare i conti

Appare ufficiale, parla di un rimborso sanitario e usa il logo del Ministero. Ma è tutto falso. Ecco come funziona l’ultima truffa digitale che sta ingannando centinaia di utenti.

“Ti spetta un rimborso di 234 euro”: la nuova truffa via mail usa il nome del Ministero della Salute per svuotare i conti

Notifiche mail

Sembrava una buona notizia, di quelle che fanno tirare un sospiro di sollievo: una mail rassicurante, con tanto di logo del Ministero della Salute, oggetto istituzionale e linguaggio burocratico. All’interno, la promessa di un rimborso da 234,40 euro per un presunto doppio pagamento al Servizio sanitario nazionale. Ma dietro quelle parole ben scritte si nasconde una truffa perfettamente congegnata, che nelle ultime ore sta colpendo decine di utenti ignari.

Il caso è esploso sui social, in particolare sulla piattaforma X (ex Twitter), dove diversi utenti hanno pubblicato gli screenshot della mail ingannevole. Il messaggio è sempre lo stesso: “A seguito di una verifica contabile, risulta che lei ha effettuato due versamenti superiori al dovuto. Le spetta un rimborso.” Peccato che l’unico rimborso reale sia quello che i truffatori cercano di estorcere alle vittime.

Il cuore dell’inganno è il link inserito nella mail. Cliccandoci sopra, si apre una finta pagina che imita quelle ufficiali del Ministero. Qui si chiede all’utente di inserire dati personali e bancari, con la rassicurazione – falsa – che tutto sarà trattato secondo le normative sulla privacy. Un escamotage studiato nei minimi dettagli, che gioca sulla fiducia e sull’apparente autorevolezza della comunicazione.

In realtà, non c’è nessun rimborso. Ma ci sono cybercriminali pronti a sottrarre identità digitali e svuotare conti correnti, sfruttando la fretta, la buona fede e l’ingenuità delle persone.

Appena informato della truffa, il Ministero della Salute ha preso posizione, annunciando un imminente avviso ufficiale sui propri canali istituzionali. Nel frattempo, la vicenda è già finita sul tavolo dei Carabinieri del NAS, che hanno avviato gli accertamenti. Anche la Polizia Postale è al lavoro per identificare la rete dietro l’attacco.

Il consiglio è sempre lo stesso, ma non è mai superfluo:

  • Controllare con attenzione l’indirizzo email del mittente.

  • Diffidare da qualsiasi messaggio che chieda di inserire dati sensibili tramite link.

  • Ricordare che nessun ente pubblico invia rimborsi via email con link cliccabili.

  • In caso di dubbio, contattare direttamente la propria ASL o il medico di base.

  • Segnalare subito l’episodio alla Polizia Postale, anche attraverso il portale ufficiale.

Ancora una volta, i truffatori giocano la loro carta vincente: l’illusione dell’autorevolezza.

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