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Sanità
15 Aprile 2025 - 15:35
Secondo recenti stime diffuse in occasione del lancio dell'Osservatorio sull’Economia della Salute Pubblica, promosso dall’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (ALTEMS) – Facoltà di Economia, intervenire sui principali comportamenti a rischio (come fumo, abuso di alcol, sedentarietà e cattiva alimentazione) permetterebbe all’Italia di risparmiare oltre un miliardo di euro all’anno in spese sanitarie dirette. L’Osservatorio nasce proprio con l’intento di monitorare con continuità gli stili di vita della popolazione, valutandone l’impatto economico sul sistema sanitario nazionale.
Il fumo, ad esempio, continua a costituire una criticità importante: più del 19% degli italiani fuma, una percentuale che si mantiene costante da dieci anni. Secondo gli esperti, se la metà di questi fumatori passasse a soluzioni senza combustione, si potrebbe generare un risparmio di oltre 700 milioni di euro all’anno per il SSN.
Anche l’abuso di alcol ha effetti significativi sulla salute pubblica: quasi il 3% della popolazione italiana consuma quantità elevate di bevande alcoliche. Una riduzione anche minima del consumo – ad esempio, se una persona ogni mille si allineasse ai limiti raccomandati – consentirebbe un risparmio di circa 60 milioni di euro annui.
La sedentarietà rappresenta un altro fronte critico: il 40% degli italiani non pratica attività fisica regolare. Un incremento dell’esercizio fisico, anche moderato (150 minuti a settimana), potrebbe tradursi in una riduzione della spesa sanitaria pari a circa 223 milioni di euro all’anno.
Per quanto riguarda l’alimentazione, l’impatto di una dieta squilibrata – aggravata da iperglicemia e ipertensione – è drammatico: nel solo 2021 si sono registrati 109.000 decessi prematuri legati a una nutrizione inadeguata. Alla luce di questi numeri, gli esperti sottolineano l’urgenza di politiche preventive intelligenti che coinvolgano attivamente i cittadini, come una tassazione crescente sui cibi ad alto contenuto di zucchero o l’introduzione strutturale dell’educazione alimentare nel programma scolastico, a partire dalla scuola primaria.
Giuseppe Arbia, direttore di ALTEMS, spiega che l’Osservatorio fornirà supporto concreto ai decisori politici, facilitando il passaggio dalla ricerca all’azione. L’obiettivo è promuovere un sistema sanitario più efficiente ed efficace, facendo leva su strategie di prevenzione precoce, approcci innovativi alla salute comportamentale e tecnologie come l’intelligenza artificiale e la sanità digitale.
Un altro compito dell’Osservatorio sarà quello di contribuire alla definizione del prossimo Piano Nazionale di Prevenzione, collaborando con le autorità sanitarie regionali per implementare politiche basate su dati concreti, volte a rafforzare la diagnosi precoce e l’integrazione dei servizi preventivi.
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