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Lo sciopero
17 Aprile 2025 - 12:37
È ufficiale: domani, venerdì 18 aprile, si fermeranno tutti i driver della filiera dell’ultimo miglio di Amazon. A comunicarlo unitariamente sono Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, dopo che il tavolo di confronto con Assoespressi si è chiuso con un nulla di fatto.
Le sigle sindacali avevano partecipato all’incontro con l’obiettivo di trovare un’intesa per il rinnovo del contratto nazionale di secondo livello, ma le distanze sono apparse subito insormontabili. “Con grande senso di responsabilità - spiegano i sindacati - ci siamo presentati all’incontro, convocato su richiesta di Assoespressi, nella speranza di trovare un accordo sulle legittime richieste dei lavoratori. Purtroppo, però, l’associazione datoriale ha ribadito posizioni che rendono impossibile un’intesa”.
Alla base della protesta, diverse questioni centrali: un aumento sostanziale del valore della trasferta, con incrementi salariali progressivi anno dopo anno; una riduzione strutturale dell’orario di lavoro, per alleggerire carichi e numero di consegne giornaliere; e infine, maggiori tutele sulla sicurezza, tra cui la possibilità di interrompere i servizi in caso di allerta meteo rossa. “Non possiamo più accettare che la flessibilità venga utilizzata per saturare i ritmi fino allo sfinimento. Servono regole chiare e dignitose che tutelino la salute e la sicurezza di chi ogni giorno lavora su strada”.
Il messaggio finale è diretto al committente principale: Amazon. “Se Assoespressi continuerà a ignorare le nostre richieste, saremo costretti a chiedere direttamente ad Amazon di riconsiderare le modalità operative dell’ultimo miglio”. Il riferimento è al sistema con cui Amazon affida le consegne a una rete di fornitori logistici, i cosiddetti delivery service provider, che impiegano migliaia di autisti su tutto il territorio nazionale.
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