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Il caso
20 Aprile 2025 - 11:30
Giuseppe Bracco poteva essere salvato? Per capirlo, la Procura di Ivrea ha aperto un'inchiesta sulla morte del 92enne che, giovedì pomeriggio, è stato sorpreso dalla furia di acqua e fango e ha perso la vita nella sua casa a Monteu da Po. Si ipotizza l'omicidio colposo ma, ovviamente, al momento non ci sono indagati.
L'autopsia sarà il primo passo per chiarire le cause della morte dell'anziano, conosciutissimo in paese: falegname di professione, ha vissuto lì tutta la vita.
Secondo quanto ricostruito, il 92enne è morto mentre si trovava in cucina al piano terra quando sono arrivati in casa l'acqua e il fango fuoriusciti dal rio della Valle ha sfondato la porta d'ingresso e l'ha sorpreso: «A mezzogiorno mi ha detto che l'acqua stava entrando in cortile - ha raccontato la figlia Carla - Lui era preoccupato, gli ho detto di salire al primo piano e ho chiamato i vigili del fuoco. Purtroppo è arrivata la piena da dietro e, probabilmente, le porte hanno fatto da tappo».
Poi, mentre la signora ha chiamato il 112, l'anziano è rimasto al telefono con Elena, la nipote: «Gli ho detto di salire al piano di sopra, poi è caduta la linea. Lì, come a tutti in quella zona di Monteu da Po».
Subito dopo la nipote ha lanciato un appello disperato affinché qualcuno andasse a salvare il nonno, storico falegname del paese del Chivassese: "Giuseppe Bracco è a casa da solo con l'acqua all'altezza del tavolo - ha commentato sotto un post di allarme della pagina Facebook Monteu Viva - Il cellulare non suona più. Se riuscite, avvisatemi". E ancora un altro: "Qualcuno può andare da Giuseppe Bracco!!!! Ha l'acqua in casa ed è solo, noi siamo bloccati a Torino". Ma nessuno è intervenuto in tempo. E ora la Procura vuole capire se si poteva fare di più per salvare la vita al 92enne.
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