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Medicina
29 Aprile 2025 - 14:30
Una nuova sperimentazione nata dieci anni fa all’Università degli Studi di Milano potrebbe aprire nuove prospettive nel trattamento dei tumori. La ricerca che ha portato alla creazione della startup CheckMab, è ora pronta ad affrontare la fase cruciale dei test clinici. L’obiettivo è sviluppare un farmaco innovativo che superi alcune delle principali problematiche legate alle attuali terapie immunologiche.
Le terapie immunologiche sono diventate un alleato fondamentale nella lotta contro i tumori affiancandosi ai trattamenti tradizionali come chirurgia, chemio e radioterapia. A differenza di questi ultimi l’immunoterapia stimola il sistema immunitario a riconoscere e attaccare il cancro sfruttando la capacità naturale del corpo di difendersi dagli agenti esterni. Tuttavia questa reazione non è sempre automatica, poiché i tumori spesso inibiscono la risposta immunitaria. Gli immunoterapici sono progettati per superare questa inibizione, mantenendo attiva la risposta immunitaria.
Come spiega Sergio Abrignani, docente di Patologia Generale e cofondatore di CheckMab, “l’immunoterapia si è dimostrata particolarmente efficace nei tumori visibili all’esterno, come il melanoma della pelle, il carcinoma polmonare e i tumori delle vie urinarie e della testa e collo. In questi casi l’immunoterapia rimuove il freno alla risposta immunitaria imposto dalle cellule tumorali consentendo al sistema immunitario di eliminare le cellule cancerose.” Il problema principale risiede nel fatto che l’immunoterapia può attivare una risposta immunitaria anche negli organi sani. Questo comportamento può causare malattie autoimmuni che nel 10% dei casi obbligano a interrompere il trattamento nonostante il suo potenziale terapeutico contro il tumore. “Questi farmaci – continua Abrignani – agiscono anche sulle cellule del sistema immunitario negli organi sani dove la rimozione del freno naturale può portare a reazioni autoimmuni. Questi effetti indesiderati sono una delle principali sfide dell’immunoterapia.”
La startup CheckMab mira proprio a risolvere questo problema sviluppando anticorpi in grado di agire in modo selettivo. “I nostri anticorpi – spiega Abrignani – non attaccano le molecole sulle cellule immunitarie in tutto l’organismo, ma si concentrano solo su quelle presenti nei tessuti tumorali. In questo modo, riusciamo a rimuovere il freno immunitario in modo mirato evitando che il sistema immunitario si attivi in modo dannoso negli organi sani.”
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