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Salute

Orbassano e il San Luigi Gonzaga: come una Recovery Room sta trasformando la chirurgia

Aumento degli interventi chirurgici e riduzione delle attese grazie alla rivoluzione silenziosa del San Luigi Gonzaga

La rivoluzione silenziosa del San Luigi Gonzaga: come una Recovery Room sta trasformando la chirurgia

Ospedale San Luigi

Dal 1° marzo, al San Luigi Gonzaga di Orbassano in provincia di Torino, l'introduzione di una nuova Recovery Room, o Sala del risveglio, ha segnato un punto di svolta, migliorando l'efficienza e la sicurezza del percorso chirurgico e riducendo i tempi di attesa per le operazioni.

La nuova Recovery Room, con i suoi otto posti letto, è stata progettata per ottimizzare il flusso dei pazienti in entrata e in uscita dalla sala operatoria. Questo spazio dedicato consente di aumentare il numero di interventi chirurgici giornalieri da 24 a 28-30, con un incremento dell'attività fino al 20%. Un risultato reso possibile anche grazie all'attivazione di due nuove sale operatorie. Ma qual è il segreto di questo successo? La risposta risiede in una gestione più efficiente delle risorse e in un'attenzione particolare ai pazienti più complessi, come quelli oncologici o con un rischio anestesiologico medio-alto.

Il progetto della Recovery Room è stato finanziato dalla Regione Piemonte con fondi FSC, Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, per un totale di circa un milione di euro. "Un intervento che permetterà all'Ospedale San Luigi Gonzaga di garantire efficienza e qualità dei servizi erogati, il tutto massimizzando tempi e risorse", ha dichiarato l'assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi. Questo investimento non solo migliora la qualità dell'assistenza sanitaria, ma rappresenta anche un modello di gestione che altre strutture potrebbero adottare.

Davide Minniti, Direttore Generale del San Luigi, ha paragonato l'induzione dell'anestesia e il risveglio del paziente ai momenti critici del decollo e dell'atterraggio in aviazione. Queste fasi richiedono la massima attenzione e un ambiente dedicato, come la Recovery Room, che funge da snodo operativo tra la sala operatoria e il reparto. Qui, un team di professionisti, composto da un anestesista e due infermieri per turno, si occupa della preparazione e del monitoraggio dei pazienti, garantendo un passaggio sicuro e fluido attraverso le fasi pre e post-operatorie.

La gestione della Recovery Room è affidata a un gruppo di 30 anestesisti, 25 infermieri e 12 operatori socio-sanitari, coordinati da figure chiave come Gabriele Agati, Responsabile della Struttura semplice dipartimentale Sale operatorie, e Lorenzo Odetto, Responsabile della Struttura semplice dipartimentale Lean e percorso chirurgico. Questo team multidisciplinare lavora in sinergia per garantire la massima efficienza e sicurezza, liberando la sala operatoria per un numero maggiore di interventi e riducendo le liste d'attesa.

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