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Jacobs: “Mi ha sconvolto. Non me lo aspettavo da chi mi è vicino”

L’olimpionico dei 100 metri rompe il silenzio sul presunto spionaggio orchestrato dal fratello di Tortu

Jacobs: “Mi ha sconvolto. Non me lo aspettavo da chi mi è vicino”

Marcell Jacobs rompe il silenzio sul caso del presunto spionaggio ai suoi danni da parte di Giacomo Tortu, fratello e manager di Filippo, compagno di squadra e collega nelle staffette azzurre. L’occasione per affrontare pubblicamente la vicenda è il ritorno di Belve, il programma di interviste condotto da Francesca Fagnani su Rai Due che inaugura la quinta stagione ieri sera.

«Sinceramente ci sono rimasto abbastanza male. È una notizia che mi ha un po’ sconvolto, perché non me lo sarei mai aspettato», confessa Jacobs nello studio di Belve rispondendo alle domande di Fagnani sul cosiddetto “caso Equalize”: secondo quanto emerso Giacomo Tortu avrebbe pagato per accedere illegalmente al cellulare e alle analisi del sangue dell’olimpionico dei 100 metri. Un episodio che ha generato imbarazzo e tensione nell’ambiente dell’atletica leggera. Ma Jacobs si mostra cauto nel giudizio: «Per come conosco Filippo, non potrei mai pensare che fosse a conoscenza di questa cosa ma se dovesse emergere il contrario sarebbe una bella batosta. Per me ma anche per tutta la squadra». L’intervista si fa più diretta quando la Fagnani chiede se Filippo Tortu abbia mai preso le distanze dal fratello-manager. «Non penso. È il fratello…». Ma dopo un lungo silenzio l’atleta lancia un messaggio chiaro: «Io l’avrei fatto». Una frase che lascia poco spazio all’interpretazione.

Non solo tensioni e frecciate: nel corso dell’intervista Jacobs si apre anche sul piano personale. Ricorda la sua infanzia segnata dall’assenza del padre e il primo incontro con lui a 12 anni. «Non ho provato niente. Era uno sconosciuto. Solo alla vigilia delle Olimpiadi di Tokyo ho cominciato a ricostruire quel legame.È da lì che nasce il Marcell Jacobs che ha iniziato a vincere».

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